Come ogni conferenza stampa che si rispetti, la notizia arriva alla fine. E in questo caso, la notizia è un silenzio. Al termine dell’incontro con i giornalisti per parlare del nuovo decreto che introduce il “super green pass”, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, non ha risposto ad Alessandro Barbera de La Stampa che gli ha chiesto se il prossimo Natale lo passerà al Quirinale. «Vabe…» si è limitato a sussurrare l’ex presidente della Bce come a dire «tanto lo sapete che non rispondo». Ma se fino a qualche tempo si premurava quantomeno di dare una risposta, dichiarando di non aver ancora sciolto la riserva, quest’ultimo silenzio potrebbe voler dire qualcosa di più. D’altronde la corsa al Colle è partita e di nomi ne stanno uscendo fin troppi, primo tra tutti, appunto, quello dell’attuale inquilino di palazzo Chigi. Che nel frattempo continua il suo lavoro portando avanti gli impegni sul Pnrr, assicurando che l’Italia raggiungerà i 51 obiettivi fissati per il 2021 dalla Commissione Ue e che usto, dopo una verifica che durerà circa due mesi, darà avvio alla seconda tranche dei fondi previsti per il nostro Paese dal Next generation Ue. Di pari passo prosegue la campagna vaccinale, il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato che dal primo dicembre partiranno le terze dosi di vaccinazioni per tutti gli over 18 e che è stata introdotta l’obbligatorietà di vaccinazione per insegnanti e forze dell’ordine. «Abbiamo inoculato 97 milioni di dosi di vaccino - ha detto Speranza - se pensate che a questo punto dello scorso anno stava ancora aspettando l’arrivo delle prime dosi, direi che è un ottimo risultato». Nella conferenza stampa Draghi ha toccato proprio il punto del Natale, spiegando che l’obiettivo per il prossimo anno è che la pandemia sia contenuta tanto da permettere a tutti, anche alle persone colpite dalle nuove restrizioni, di trascorrere un Natale sereno. Se il suo sarà al Quirinale o ancora a palazzo Chigi, al momento non è dato sapere.