È l’avvocato Giampaolo Di Marco, del foro di Vasto e civilista, il nuovo segretario generale dell’Associazione nazionale forense. L’avvocato Carmela Milena Liuzzi del foro di Taranto andrà invece a ricoprire l’incarico di Presidente dell’associazione. L’Anf ha infatti proceduto nella giornata di sabato, riunito il Consiglio nazionale a Roma, all’elezione dei nuovi organi direttivi. Di Marco, che rivestirà la carica di segretario generale per il prossimo triennio, è avvocato a Vasto (Chieti), dove è stato dirigente della sede locale dell’associazione, ed è tra i protagonisti della vita politica forense, già componente dell’ultimo direttivo nazionale di Anf. Di Marco succede a Luigi Pansini, segretario dell’associazione negli ultimi 6 anni, a cui è andato il sentito grazie del Consiglio per il grande impegno profuso.  “Onorato della fiducia che l’Associazione ha riposto in me, sono consapevole delle sfide che attendono l’avvocatura tutta e l’Anf nell’immediato futuro, soprattutto in questo periodo pandemico dove sono molte le sfide che attendono in particolare il processo, civile e penale, e il mondo della giustizia in generale. Mi accingo ad affrontare il mio mandato guidato dalla stella polare di un’avvocatura moderna, dinamica, inclusiva e protesa al dialogo, quale metodo di crescita dell’identità associativa”. Questo il commento del neo segretario di Anf in seguito alla sua elezione. “Mi farò portatore – continua Di Marco – presso gli interlocutori istituzionali della categoria e della politica della necessità di una maggiore apertura della professione, con il ricorso alle società e le reti tra professionisti. Occorre disciplinare le collaborazioni e la figura dell’avvocato dipendente da altro avvocato con garanzie minime per tutti, e prevedere la coesistenza di diverse “figure” di avvocato a seconda dell’ambito in cui la professione è esercitata. Ritengo occorra anche ridisegnare il codice deontologico e il modello di governance. È comprensibile un certo pessimismo che serpeggia all’interno dell’avvocatura, ma il nostro ruolo nella società ci impone di guardare al futuro con forza e coraggio, nella consapevolezza che la competenza tornerà di moda”.