Il Tribunale di Udine allo stato è come una vettura con il motore di una Ferrari montato sul telaio di una berlina. Lorganico dei magistrati è sostanzialmente al completo, mentre quello del personale amministrativo tocca carenze del 40%". A lanciare l'allarme è il presidente dell'Ordine degli avvocati di Udine, Massimo Zanetti, in vista della riunione dei legali del nordest Italia, che raggruppa gli ordini professionali di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige, in programma domani nel capoluogo friulano. Zanetti è convinto che misure emergenziali introdotte con la pandemia possano rappresentare un'opportunità per la giustizia. E che i fondi del Pnrr siano un'occasione unica per intervenire sul problema dell'organico. Di fatto la pandemia e la necessità di evitare assembramenti ha permesso di ridiscutere consuetudini che sembravano non modificabili spiega il  presidente del Coa - La calendarizzazione delle udienze penali ne è un esempio: prima della pandemia era prassi fissare anche 10 processi alla medesima ora, comportando lunghe attese per le parti, i testimoni e gli avvocati. Oggi non è più così.  Zanetti sottolinea poi come "la riforma della giustizia che, secondo il 35% degli avvocati italiani, rappresenta il primo obiettivo da raggiungere per far uscire il paese dalla crisi e tornare a crescere (Censis, Rapporto 2021) non può più focalizzarsi sulle modifiche del processo, ma deve prevedere investimenti per lapparato amministrativo. Oggi la grande opportunità viene dai fondi del Pnrr che destinano al pianeta Giustizia circa 2,8 miliardi di euro su base nazionale e che si spera risolveranno, ad esempio, il problema della sede della Procura della Repubblica e quello che, per Udine, è obbiettivamente un settore in grande sofferenza, vale a dire la volontaria giurisdizione dove le carenze di organico rallentano liter dei provvedimenti. Ad Udine è stato approvato nel settore civile un protocollo in virtù del quale, nei procedimenti di separazione e divorzio consensuale, le parti non debbono più comparire più davanti al Presidente bastando una semplice dichiarazione sottoscritta con la quale confermano le condizioni del ricorso, spiega la presidente dellUnione Triveneta, l'avvocata Alessandra Stella. Che condivide la necessità di sfruttare i fondi europei per correggere tutte le difficoltà messe in risalto dall'emergenza sanitaria. Durante la pandemia, il personale delle cancellerie del tribunale civile di Udine e di altre realtà del triveneto ha lavorato in lavoro agile, modalità che ancora oggi viene utilizzata - aggiunge Stella Ma non avevano la possibilità di accedere al fascicolo telematico del processo civile. Quindi, anche se il magistrato emetteva un provvedimento o scioglieva una riserva, il personale di cancelleria non poteva procedere con i successivi adempimenti. Lauspicio è quindi che le risorse che arriveranno dal Pnrr siano investite nella concreta e non solo annunciata digitalizzazione del processo. É paradossale che si sia disposto lobbligo di collocare il personale di cancelleria in smart working pur non avendo la possibilità di dotarlo di mezzi idonei per lavorare. Nel settore penale oltretutto lo smart working non è in alcun modo praticabile non esistendo un fascicolo digitale, chiosa Zanetti.  Che sul tema della "fuga dalla professione", avverte: Il numero degli avvocati in città non cresce più esponenzialmente come avveniva nel passato e dal 2018 siamo sostanzialmente a crescita zero (1123 iscritti). In prospettiva laria che si respira non è delle migliori: la professione non è più ambita come una volta. Per certi aspetti - conclude Zanetti - la vera riforma della giustizia non potrà prescindere anche dalla necessità di rinnovare nel cittadino una fiducia nei confronti dei protagonisti della giurisdizione.