Dopo la pronuncia della Corte dei Conti e, ancora prima, dalle tante sollecitazioni a partire da quella della Garante del comune di Roma Gabriella Stramaccioni e del Garante nazionale, è stato indetto un nuovo bando per il vitto (colazione, pranzo e cena per i detenuti), ma questa volta separato dal sopravvitto. Si parte dal prezzo di 5,70 euro per pasto completo e il fatto che sia separata dal sopravvitto (la possibilità, per i detenuti, di compare generi alimentari e di conforto), le imprese vincitrici non potranno guadagnarci, scongiurando la conseguenza nefasta del vertiginoso ribasso sul prezzo del vitto. La gara finalizzata alla conclusione di un Contratto per l’affidamento del Servizio per il vitto dei detenuti e internati ristretti negli Istituti penitenziari, da svolgersi mediante l’approvvigionamento e fornitura di derrate alimentari necessarie al confezionamento di pasti giornalieri completi (colazione, pranzo e cena), riguarda i penitenziari del distretto del Provveditorato regionale del Lazio, Abruzzo e Molise. L’ appalto, infatti, è suddiviso in sei lotti funzionali che comprendono le carceri di Rebibbia, Regina Coeli, Rieti, Paliano, Velletri, Civitavecchia, Viterbo, Frosinone, Cassino, Latina, Chieti, Lanciano, Pescara, Vasto, Teramo, Campobasso, Isernia, Larino, Avezzano, L’Aquila e Sulmona. ll periodo contrattuale dell’appalto è di 24 mesi. È prevista altresì la possibilità di ripetizione del servizio per un ulteriore anno e la possibilità di proroga tecnica per massimo sei mesi.

Il prezzo della diaria giornaliera fissato a 5,70 euro

Il valore stimato dell’appalto ammonta al netto dell’Iva è di 54.123.187,20 euro, quale prodotto ottenuto dal prezzo a base d’asta per il numero di presenze presunte: 7.424 presenze giornaliere x 1279 giorni (24 mesi + 12 mesi di opzione + 6 mesi di eventuale proroga tecnica) x 5,70 euro prezzo diaria giornaliera. Parliamo di un primo importante passo per affrontare l’eterno problema del vitto e sopravvitto nelle carceri. Un passo che, appunto, dovrebbero percorrere tutti gli altri provveditorati: quello di assicurare una alimentazione sana e adeguata ai bisogni nutritivi. Infatti, lo scorso 15 ottobre, il Garante nazionale delle persone private della libertà ha inviato una Raccomandazione urgente al capo del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria volta a fissare negli istituti penitenziari un livello qualitativo del vitto che garantisca il diritto alla salute e a una sana alimentazione delle persone ristrette. La Raccomandazione, condivisa con i Garanti regionali interessati e con la Garante dei detenuti della Città metropolitana di Roma, è stata formulata a partire dalla recente pronuncia della Corte dei Conti, che ha negato l’approvazione dei contratti che prevedevano un unico fornitore per il vitto e il sopravvitto in Istituti del Lazio, Abruzzo e Molise.

Il sistema misto aveva permesso ribassi anche del 58% sulla base d’asta

Da tempo il Garante nazionale aveva assunto la stessa posizione. Il rifiuto è per una tipologia mista di gara in cui lo stesso fornitore si aggiudica il servizio del vitto (cioè gli alimenti che lo Stato è tenuto a fornire quotidianamente a chi è recluso) e quello del sopravvitto (cioè il servizio a pagamento da parte dei detenuti che intendono acquistare generi alimentari aggiuntivi e altro). Tale sistema ha permesso, infatti, l’aggiudicazione a ditte che, sicure dei consistenti guadagni relativi al sopravvitto in regime di monopolio, offrono ribassi anche del 58% sulla base d’asta, fino a prevedere una spesa di 2,39 euro per una diaria alimentare completa (colazione, pranzo e cena) di un adulto.Rilevando che la questione dei bandi del vitto e del sopravvitto ha dimensione nazionale, il Garante ha richiesto da subito, per le regioni interessate dalla pronuncia della Corte dei conti, e in prospettiva, per tutto il territorio italiano, la predisposizione di procedure di aggiudicazione distinte tra vitto e sopravvitto e tali da garantire la somministrazione di una diaria credibilmente adeguata ai bisogni nutritivi di persone adulte, all’occorrenza prevedendo il parere obbligatorio e vincolante di un tecnologo alimentare indipendente. Inoltre il Garante ha indicato la necessità di configurare il bando per il sopravvitto contemplando la partecipazione della grande distribuzione che, più delle imprese locali, può assicurare varietà dell’offerta e contenimento dei prezzi.