“La cella (fine pena mai)” ha vinto la categoria poesia della prima edizione Premio Letteratura per la giustizia, organizzato dal Cnf, dalla FAi e dal Dubbio

di Marcello Caruso

mi disse, ricordo,  ti porto in montagna c'è il vento gentile che soffiando sui rovi partorisce le more  

indicandomi il mare 

un soffio di voce

"buttiamoci insieme

né rimorso né colpa

morendo, se il caso, 

divoriamo la vita a morsi di fame"

 

ma il ricordo non basta

a pesare i pensieri 

a renderli chiari

e appenderli al muro

 

nel sonno di notte 

ritorna a trovarmi

l'odore del corpo

il respiro affannoso 

e l' umida carne

che cerca la vita

il nulla assoluto 

il più dolce dolore.

 

Con le stelle del cosmo

ci parliamo in silenzio

e la vita e il ricordo

in silenzio scompare