A furia di ripeterli non sono neanche più argomenti reali, ma dei mantra, ritornelli da intonare ciclicamente quando il dibattito langue e le idee sono in vacanza, come anche è giusto che sia nella bella stagione. Tra i tormentoni più assillanti della politica cè senza dubbio quello dellenergia nucleare, argomento che da almeno trentacinque anni tiene banco a intervalli regolari per poi sparire e poi riapparire ancora, e così via nel tempo. Lultimo ad alimentare la ruota è stato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani: «Se è sicuro è da folli non impiegarlo!», ha esclamato in un meeting di Italia Viva. Nel corso degli anni decine di politici avevano rispolverato la suggestione, da Silvio Berlusconi, ad Antonio Scajola, da Stefania Prestigiacomo a Chicco Testa. Lo schema è semplice; allannuncio seguono roventi polemiche e nello spazio di qualche giorno il palloncino si sgonfia: «Avevo solo avviato una riflessione non ho fatto nessuna proposta», ha chiosato Cingolani. Un altro spettro che ci accompagna da anni è il ponte sulle stretto di Messina, una grande opera evocata periodicamente nei vuoti daria della politica con il suo corredo di ruvidi confronti tra ecologisti e modernisti che duellano accaniti su un progetto che non si realizzerà mai. Anche la legge elettorale fa parte dei tormentoni più ricorrenti, tema buono per tutte le stagioni e utilissimo per riempire i buchi di trama del feuileton politico.Insomma, siamo un paese bellissimo che adora discutere e litigare sul nulla, e che alle scelte concrete preferisce tuffarsi con passione nelle dispute teologiche.E per fortuna che il Cnel è vivo e vegeto e veglia su tutti noi.