La grazia parziale concessa dal presidente della Repubblica Mattarella ad Ambrogio Crespi è stata accolta con grande soddisfazione da Nessuno Tocchi Caino. “È una grazia parziale che ha però scrive in una nota Sergio D’Elia, segretario dell’associazione - un valore politico e simbolico enorme, se teniamo conto della storia e del vissuto di chi l’ha concessa: un Presidente che non aveva di certo abusato di questa sua prerogativa costituzionale”. D’Elia sottolinea che ora va completato il percorso che lo stesso decreto del Capo dello Stato indica in maniera netta e inequivocabile: “ad Ambrogio Crespi rimarrà da espiare una pena inferiore a quattro anni, limite che consente al Tribunale di Sorveglianza di disporre l’affidamento in prova al servizio sociale”.

Nessuno Tocchi Caino ringrazia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella “per aver temperato con la grazia una grave ingiustizia: la condanna di una persona non solo diversa da quella del delitto, ma anche estranea al delitto”. Ringraziamenti estesi anche alla ministra della Giustizia Marta Cartabia per aver nel suo parere “raccomandato la clemenza per Ambrogio Crespi come caso esemplare di una giustizia che non punisce e separa ma riconcilia e ripara”.

D’Elia evidenzia l’opera compiuta dal Tribunale di Sorveglianza di Milano “con quella straordinaria ordinanza che ha disposto nel caso di Crespi il differimento della pena in attesa della grazia che è un precedente storico e che ora deve diventare legge per tutti coloro per i quali il carcere non solo è inutile, è anche dannoso, per i quali la pretesa punitiva e rieducativa dello stato è inesigibile e/ o impossibile”.

Nessuno Tocchi Caino sottolinea l’impegno degli gli avvocati in prima linea su questo caso: Andrea Nicolosi “che la richiesta di Grazia ha voluto, scritto e curato con attenzione e amore fino a ottenerla; Simona Giannetti e Marcello Elia che hanno splendidamente difeso le ragioni di Ambrogio davanti al Tribunale di Sorveglianza di Milano”. “È un altro “miracolo” di Nessuno tocchi Caino e di Spes contra Spem, - conclude il comunicato - il risultato di come abbiamo vissuto negli ultimi cinque mesi, di come abbiamo immaginato, pensato, sentito e operato per questo esito felice della vicenda di Ambrogio Crespi e per la sua famiglia, la moglie Helene, i figli Andrea e Luca, il fratello Luigi, per i quali inizia – o prosegue – tutta un’altra vita”.