«Tutto è nato grazie al successo del mio libro, "Il Sistema"» scritto dal giornalista, Alessandro Sallusti. «La gente mi ferma per strada e mi dice: "Dottore, vada avanti". Ovunque piazze piene. Mi hanno applaudito anche nei giorni in cui erano uscite notizie negative sul mio conto». Lo dice in un'intervista a 'Repubblica' l'ex pm Luca Palamara che ha deciso di candidarsi alle suppletive di Primavalle il 3 ottobre, contro l'ex ministra Elisabetta Trenta. Ecco quindi il "Palamara-pensiero".

Dicono che lei si candida perché ha bisogno di un lavoro dopo la radiazione dalla magistratura.

«La vita chiude le porte e apre i portoni. Ho scritto un libro che è piaciuto a molti italiani. Sto lavorando a un seguito».

Quanto ha venduto?

«Trecentomila copie. La prima tiratura, a gennaio, era stata di ventimila. Un fenomeno tipo La Casta».

È senza stipendio?

«Dal luglio 2019 fino alla conferma definitiva della radiazione, lo scorso 4 agosto, ho preso un assegno alimentare di 1800 euro al mese».

Perché non attende la fine del processo prima di scendere in politica?

«Non voglio stare in silenzio. Se fossi stato zitto non mi avrebbero rimosso».

Il libro l'avrebbe scritto lo stesso senza la radiazione?

«Non ho vendette da consumare. Né mi sento un esempio. Ho raccontato dei fatti, che rompono un'ipocrisia. Secondo cui non bisogna dire che per procedere con le nomine dei magistrati non si parla con la politica».

Per chi votava?

«Centro moderato. Mio padre, magistrato, era di area socialista».

Cosa intende per centro moderato?

«Margherita, Pd».

E adesso fa le battaglie con Salvini?

«C'è stata una convergenza sulla giustizia. Già nel 2018, nella chat, a proposito delle inchieste sulle navi dei migranti bloccate al largo, scrivevo: "Salvini ha ragione". Lo ridirei''. La Lega l'appoggerà a Primavalle? «La mia è una lista personale, aperta all'appoggio di tutti'».