«Salvini chiede un incontro con me? Sono ben disponibile a qualunque tipo di incontro, io non ho mai avuto nessuna preclusione su questo». E ancora: «Ma lei pensa che tutto quello che avviene al livello di immigrazione, gli arrivi, le segnalazioni, i pos e ong sia un problema solo del ministro dell’Interno o riguardi l’interno governo con cui mi confronto, a partire dal presidente del consiglio che segue l’intero dossier? Su questo mi confronto volentieri e non ho alcun tipo di preclusione. Anzi ben volentieri». La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese non si risparmia e parla ai microfoni dei giornalisti replicando alle critiche del leader della Lega Matteo Salvini sul lavoro svolto dal Viminale. Secondo il dossier diffuso dallo stesso ministero dell'Interno da agosto 2020 a luglio 2021 sono sbarcati in Italia 49.280 migranti, il 128% in più dell’anno precedente. «Gli arrivi sono certamente aumentati, su questo non c’è subbio ma comunque vanno contestualizzati. Essere qui a Palermo col Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza - spiega Lamorgese in occasione della consueta riunione del 15 agosto  - vuol dire mettere la faccia sulla questione immigrazione e su cui non c’è nulla da nascondere. Che ci sia stato un aumento è vero, ma nel frattempo è cambiata la situazione. E l’anno prossimo parleremo di quella che è, ad esempio, la situazione politica in Afghanistan, con i talebani». La risposta di Salvini non si è fatta attendere: «Incontrare la Lamorgese? Volentieri. Così le spiego, leggi e numeri alla mano, la differenza fra un ministro dell’Interno che ha difeso i confini, la sicurezza e la dignità dell’Italia - a costo di andare a processo - e chi invece non ha ancora fatto nulla per contrastare scafisti, trafficanti e clandestini. Controllare bimbi e anziani in piscina e in pizzeria, facendo intanto sbarcare migliaia di immigrati senza vaccini e documenti, non ha senso. La Lamorgese mi ascolterà e comincerà a fare qualcosa? La speranza è l’ultima a morire». Intanto Lamorgese, che ha sottolineato l’importanza degli accordi con la Tunisia e una prossima missione nel Sud della Libia ribadisce che serve l’intervento dell’Unione Europea: «Come ribadito anche dal presidente Draghi nel corso dell’ultimo consiglio europeo, sono necessarie risorse economiche per risollevare le condizioni politiche, sociali ed economiche di quei Paesi. Perché il flusso migratorio è la conseguenza di una situazione di instabilità di quei territori - ha spiegato - cui bisogna far fronte con interventi da parte dell’Europa che ristabilisca quel minimo di stabilità che aiuta certamente a limitare i flussi». «Non voglio entrare nel merito del processo di Salvini, ma dico che anche laddove a suo tempo furono bloccate le ong, poi alla fine, me ne dica una che è tornata indietro. Non mi risulta, mi pare che sono poi tutti scesi e sono entrati nel circuito dell’accoglienza», chiosa la titolare del Viminale parlando del non luogo a procedere del leader della Lega Matteo Salvini accusato di sequestro di persona per il caso Gregoretti.   I dati del Viminale: + 128% di sbarchi Secondo i dati del dossier del Viminale - pubblicato ogni anno in occasione della riunione del 15 agosto del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica che quest’anno si sta tenendo a Palermo - da agosto 2020 a luglio 2021 sono sbarcati in Italia 49.280 migranti, il 128% in più dell’anno precedente. Secondo il ministero dell’Interno, i minori stranieri non accompagnati sono 7.843, il 155,2% in più. Gli scafisti arrestati sono stati 147, +25,6% in più Sono 3.825.944 gli stranieri che risiedono in Italia in modo regolare, al 31 luglio, il 4,7% in meno rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio, i permessi sono 1.367.204 per lavoro subordinato, 251.921 per lavoro autonomo. 1.207.569 per ricongiungimenti (motivi familiari) 992.250 per altre ragioni (permessi studio e casi speciali). Sono 41.052 le richieste di asilo presentate in Italia dal 1 agosto 2020 al 31 luglio 2021, in aumento del 16% rispetto all’anno precedente. Sono 43.877 le domande esaminate, l’11,9% per lo Status di rifugiato, 16,7% per la protezione sussidiaria, il 7,6% per la Protezione speciale mentre il 37,7% con provvedimento di diniego e il 26,1% risultano irreperibili o hanno rinunciato.