Forse c'era da aspettarselo, ma il passo indietro di Maria Antonietta Ventura come candidata alla Regione Calabria dell'alleanza tra Partito democratico e Movimento 5 Stelle lascia scoperto il campo del centrosinistra, mentre il centrodestra avanza compatto a sostegno del candidato unico, il forzista Roberto Occhiuto. C'era da aspettarselo sia perché Ventura non era ben voluta da molti dem locali, a causa del fatto che era stata scelta dalla dirigenza romana sacrificando il candidato in pectore, l'ex presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, sia perché anche nel Movimento 5 Stelle molti avrebbero voluto (e a questo punto vorrebbero di nuovo) candidarsi alla guida della Regione. A partire dalla sottosegretaria al Sud, Dalila Nesci, che prima della scelta di Ventura si era detta disponibile a partecipare a delle primarie aperte del centrosinistra. La rinuncia di Ventura è arrivata dopo l'annuncio di una interdittiva antimafia da parte della Procura di Lecce a carico di un consorzio di cui la sua ditta, operante nel comparto degli appalti ferroviari, fa parte. «Avevo deciso  - ha fatto sapere l'imprenditrice con un breve comunicato - di raccogliere linvito a candidarmi a Presidente della Regione Calabria e condurre una battaglia fiera e leale, a viso aperto, con parole chiare e proposte concrete per ridare dignità alla Calabria e orgoglio ai calabresi. Preferisco però, con dolore, fare un passo di lato per evitare che vicende, che - lo sottolineo con forza - non mi riguardano personalmente, possano dare adito a strumentalizzazioni che nulla avrebbero a che fare con il merito della campagna elettorale». Chi ha colto la palla al balzo è l'attuale sindaco di Napoli e candidato indipendente alla guida della Calabria, Luigi De Magistris. L'ex magistrato si è rivolto ai delusi dei due partiti per convincerli a votarlo. «Dopo il ritiro della Ventura, faccio un appello alle persone perbene, tante che militano nel M5S e nel Pd - ha detto De Magistris - non rimanete schiavi del sistema e venite a sostenere con noi la rivoluzione per la Calabria». Un altro che è passato all'incasso è Mario Oliverio, ex presidente della Regione mollato dal suo partito, il Pd, che nella corsa (poi persa) contro la compianta Jole Santelli, gli preferì Pippo Callipo. Oliverio nei giorni scorsi, ha tenuto una conferenza stampa in cui ha accusato i livelli nazionali del partito di aver esautorato il Pd regionale con l'indicazione di una candidata non gradita alla base. A questo punto non è esclusa dalle possibilità un ritorno in scena di Irto, che si era ritirato in polemica con il segretario dem, Enrico Letta. La presenza del Nazareno in Calabria per certificare di persona il fallimento della candidatura di Ventura potrebbe far ricredere il giovane esponente calabro dem e far riprendere la sua corsa lì dove si era bruscamente interrotta.