Il crescente processo di invecchiamento della popolazione e le conseguenze che ne derivano: in questo contesto si inserisce il ruolo dell’innovazione tecnologica di prodotto e di servizio che può contribuire a migliorare il benessere e la longevità delle persone e delle comunità partendo da una migliore conoscenza delle esigenze di ogni individuo ad ogni età. È stato questo il tema al centro dell’appuntamento del 23 giugno del Salone Extra, incontro on line organizzato dal Salone della Csr e dell’innovazione sociale. In Italia la percentuale di over 65 è pari al 23,2%, contro il 20,6% del dato medio europeo: numeri cresciuti di oltre tre punti percentuali in un solo decennio e destinati ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni. Lo ha confermato Chiara Ferrari, direttore Public Affairs di Ipsos: «L’Italia non è un Paese per giovani o più correttamente l’Italia non è un paese di giovani: è finita l’era in cui la distribuzione per età degli italiani disegnava la classica “piramide” che corrisponde a paesi ad alta natalità, la base, e con naturale ricambio di fine vita, il vertice».

Per Nicola Palmarini, Director UK’s National Innovation Centre for Ageing, «è tempo di rivalutare il capitale umano e intellettuale che abbiamo a disposizione, rimetterlo in circolo anziché cercare di escluderlo in nome non tanto di una “next generation”, ma del Paese tutto. Non serve essere giovani per avere buone idee: basta che siano buone, le idee».

Diventa quindi urgente mettere al centro dell’attenzione le possibili soluzioni in grado di rispondere ai nuovi bisogni di una società in rapido cambiamento. Qui si inserisce il ruolo dell’innovazione tecnologica. «Nella nostra esperienza, la conoscenza approfondita del cliente è il futuro driver di personalizzazione e ingaggio continuativo con i bisogni e le esigenze mutevoli delle persone», sottolinea Concetta Rana, Global Crm and Customer Operations Sr Director di Amplifon.