La crisi dello Stato di diritto e lindipendenza della magistratura. Così recita il titolo del seminario promosso dal Consiglio Superiore della Magistratura che si terrà in presenza il prossimo 13 luglio presso la Sala Conferenze di Palazzo dei Marescialli. Liniziativa, a cui prenderanno parte i più alti esponenti della magistratura e dellavvocatura italiana, nasce con lobiettivo di «riaccendere i riflettori sulla drammatica situazione della Turchia, attraverso alcune testimonianze di magistrati, giornalisti, e avvocati, ma anche sulla critica situazione della Polonia e della Romania, per riflettere da un lato sulla capacità delle Istituzioni Europee di reagire alle violazioni del trattato, e dallaltro sugli strumenti di salvaguardia del rule of law nelle società democratiche europee», spiega la consigliera del Csm Alessandra Dal Moro, relatrice della delibera approvata ieri dal plenum. Il primo passo in questa direzione risale al 17 febbraio scorso quando, per iniziativa della Nona commissione, il Csm ha proposto levento «dopo aver aderito alla delibera dellEncj (la Rete dei Consigli di Giustizia europei) si legge nel comunicato - che rinnovava la propria solidarietà ai giudici e ai pubblici ministeri della Turchia illegalmente rimossi, detenuti o condannati senza un giusto processo». Si tratta di episodi di straordinaria gravità, denunciati a più riprese nel corso di questi anni, che pendono come una minaccia sulla tenuta della giurisdizione e pongono allattenzione dellopinione pubblica internazionale lurgenza di garantire lindipendenza della giurisdizione. Delle sistematiche violazioni dei diritti fondamentali in Turchia si discuterà in particolare nella I sessione del seminario, subito dopo lintroduzione del vicepresidente del Csm David Ermini. Al panel, coordinato dal giudice Luca Perilli - esperto indipendente dellUnione europea in Turchia dal 2008 al 2015 - prenderà parte il consigliere del Cnf Francesco Caia - coordinatore della Commissione Diritti umani e presidente dellOsservatorio internazionale degli avvocati in pericolo (Oiad) che illustrerà L'attività del Consiglio Nazionale Forense per il rispetto dei diritti fondamentali in Turchia. Diritti «gravemente violati in tante parti del mondo», sottolinea Caia. «Ad essere sotto attacco - spiega il consigliere Cnf - non è soltanto lindipendenza della magistratura ma anche quella dellavvocatura, come dimostrano le tragiche repressioni in Turchia contro gli avvocati ed i giudici indipendenti, nel mirino con accademici e giornalisti. Il Cnf è fortemente impegnato sul tema dellindipendenza della giurisdizione e con riferimento alla Turchia ha partecipato a diverse missioni di osservazione internazionale dei processi a carico degli avvocati, ingiustamente arrestati e condannati a pesanti pene detentive perché accusati di concorso nei reati ascritti ai loro assistiti, soprattutto quando questi ultimi sono perseguiti perché dissidenti politici». Attraverso lazione del Cnf e dellOsservatorio internazionale, spiega ancora Caia, «cerchiamo di offrire un aiuto concreto agli avvocati ingiustamente perseguitati, anche attraverso la redazione di documenti ed appelli ai governi, assistenza nelle procedure per ottenere lasilo politico, proposizione di ricorsi amicus curiae nelle procedure innanzi alle giurisdizioni internazionali». Per il Consiglio nazionale forense sarà presente anche lavvocato Roberto Giovene di Girasole, componente della Commissione Rapporti internazionale e Paesi del mediterraneo del Cnf, che nel corso della II sessione discuterà de Il ruolo dellavvocatura per la difesa e la promozione dello stato di diritto in Europa. «Il seminario - spiega Giovene di Girasole - costituisce unimportante occasione di confronto tra magistrati, avvocati, accademici e giornalisti, vale a dire le categorie maggiormente sotto attacco nei Paesi dove si registrano le più gravi violazioni dei diritti umani, dei principi dello stato di diritto e del giusto processo». «Un triste elenco», aggiunge, di cui fanno parte «purtroppo» tutti i continenti. «Proprio per questo - racconta Giovene di Girasole - il 14 giugno scorso abbiamo celebrato la prima Giornata Internazionale per il Giusto Processo - Premio Ebru Timtik, intitolato allavvocata turca ingiustamente arrestata e condannata e morta in carcere dopo 238 giorni di sciopero della fame per il rigetto di tutte le istanze e gli appelli alla sua liberazione per le sue gravissime condizioni di salute, dedicando proprio alla Turchia la prima edizione della giornata internazionale promossa dal Cnf, dal CCBE e dalle principali Istituzioni forensi ed associazioni di avvocati a livello mondiale». Per il Csm parteciperanno il presidente della IX Commissione, Carmelo Celentano, e il laico Filippo Donati, in qualità di presidente dellEncj, i cui interventi saranno coordinati dalla togata Alessandra Dal Moro. Il procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi introdurrà invece il dibattito sulla Giustiziabilità della violazione dello stato di diritto con il già presidente della Corte europea dei diritti delluomo Guido Raimondi e il giudice della Corte di giustizia dellUnione europea Roberto Mastroianni. Le conclusioni del seminario sono affidate al Primo presidente della Cassazione Pietro Curzio.