«Penso che le scuse di Di Maio allex sindaco di Lodi siano tardive, molto tardive, ma penso anche che siano certamente un fatto positivo». A dirlo è lex sindaco di Napoli ed ex governatore della Campania Antonio Bassolino, processato 19 volte e 19 volte assolto. «Laugurio ora - aggiunge Bassolino - è che nel M5S si apra una riflessione politica seria sui rapporti fra politica e giustizia. Analogo augurio, però, faccio per una riflessione seria dentro tutte le forze politiche, di centrosinistra e di centrodestra, perché la tentazione di usare vicende giudiziarie come arma di lotta politica è una tentazione forte e ricorrente ed è una tentazione sbagliata che provoca tante sofferenze, come abbiamo visto nel caso dellex sindaco di Lodi ma come abbiamo visto e vediamo anche in tanti altri casi». Per Bassolino, però, la stessa riflessione deve estendersi anche al mondo dei mass media: «Aggiungo pure - spiega - che questa riflessione deve riguardare anche il sistema mediatico, perché in tante circostanze la condanna mediatica prima dei processi è una cosa terribile per le persone. Lassoluzione di Uggetti sta giustamente avendo un certo rilievo, ma è abissale la differenza nel sistema mediatico tra pagine di condanna e pagine nel momento in cui cè lassoluzione. E io ne so qualcosa». Di una cosa, però, Bassolino si dice certo: «Non credo che di Maio avrebbe detto le stesse cose se Uggetti fosse stato condannato, però anche in quel caso la gogna mediatica sarebbe stata ugualmente sbagliata, ma essendo stato assolto quella stessa gogna è cento volte più sbagliata. In ogni caso, ribadisco, le scuse Di Maio sono un passo in avanti». Infine, Bassolino si sofferma sui suoi processi e sullatteggiamento avuto in questi anni dal Pd: «Io ho avuto 19 processi e 19 assoluzioni - sottolinea -, lultima perché ho fatto ricorso contro lavvenuta prescrizione, ma io volevo lassoluzione nel merito, come per le altre 18, e lho avuta anche per la 19esima. Il paradosso è che il partito che io ho contribuito a fondare, il Pd, nel mio caso non hai mai detto, dopo aver espresso fiducia nella giustizia, come io ho sempre fatto, di avere fiducia anche in Antonio Bassolino, perché lo conoscevano da una vita e sapevano che non poteva aver fatto nulla di male e nulla di illegale». «Ecco - conclude Bassolino -, questa seconda frase il Pd non lha mai pronunciata, fino al paradosso che dopo anni e dopo 19 assoluzioni, non è riuscito nemmeno a gioire e dire "siamo contenti". Significa che cè qualcosa in corpo che non funzionava».