Federica Dieni, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Copasir, dopo le dimissioni del presidente Volpi «rispedisce al mittente» le accuse di Salvini e giudica la sua polemica sulla necessità di dimissioni dell’intero comitato come «strumentale».

Onorevole Dieni, cosa vi ha portato ad abbandonare i lavori della commissione dopo settimane di stallo?

Mi faccia prima ribadire il mio apprezzamento per il presidente Volpi: in questo anno e mezzo abbiamo lavorato bene assieme e abbiamo prodotto dossier importanti come quello su banche e assicurazioni. Non è una questione personale, si era sollevata una pressione mediatica e anche istituzionale, da parte di professori e costituzionalisti, che stava rischiando di trasformare il lavoro del comitato in un ring dove i problemi politici venivano prima delle nostre attività.

Perché proprio ora avete deciso di dare la “spallata” a Volpi?

Non si tratta di una spallata, si rischiava semplicemente di compromettere la serenità dei lavori del comitato. Abbiamo così cercato di sbloccare lo stallo sulla presidenza. All’inizio credevamo che il centrodestra potesse politicamente chiudere la questione, anche dopo il parere dei presidenti di Camera e Senato che, da una parte, dicevano che non c’erano strumenti normativi per risolvere la contesa, ma dall’altra lasciavano ai partiti una soluzione informale. Non vedendo passi in avanti, abbiamo pensato di dare un impulso.

La Lega ora chiede le dimissioni dell’intero comitato. Come risponde?

Con tutta la stima e la considerazione per Volpi, rispedisco al mittente la provocazione di Salvini. Non stiamo occupando poltrone ma stiamo esercitando un mandato: lavorare nell’interesse generale dei cittadini. È una polemica strumentale, perché non sta a Salvini rivendicare alcunché per le opposizioni, che hanno già detto di volere la presidenza e basta. La legge garantisce parità di membri tra maggioranza e opposizione, ma ribadisce anche la proporzionalità dei componenti per ogni gruppo e conseguentemente noi stiamo rispettando appieno questa normativa.

La situazione attuale rischia di compromettere i lavori del comitato? Penso all’indagine interna del Dis.

Ieri ( due giorni fa, ndr) siamo andati in comitato e, per senso di responsabilità, prima di abbandonare ufficialmente i lavori abbiamo votato all’unanimità per l’approvazione dell’indagine interna del Dis e quindi già oggi l’indagine può andare avanti.

Appena verrà nominata la nuova presidenza si potrà ricominciare con il nuovo ciclo di audizioni fissando le date e se il centrodestra volesse potrebbe risolvere la questione già la prossima settimana. Anzi, li invito a farci sapere il prima possibile quando potremo convocare il comitato per ripartire.

La Lega non vuole un presidente “amico dell’Iran”, in riferimento a Urso. Voi avete preclusioni sui nomi?

Solitamente sono le opposizioni che scelgono il nome e quindi non voglio entrare nel merito. Non è corretto farlo a mezzo stampa ma ovviamente farò le mie valutazioni al momento del voto.