Per la prima volta, forse su input della nuova ministra della Giustizia, i dati sui vaccini per la popolazione penitenziaria sono più trasparenti. Si entra, di fatto, nel dettaglio. Il sito del ministero della Giustizia, infatti, ha pubblicato le percentuali regione per regione. Parte dal dato generale che sono 19.655 ad oggi le dosi somministrate ai detenuti ( 53.634 unità) che risultano all’anagrafe nazionale dei vaccini presso il ministero della Salute, un dato che copre oltre il 36% della popolazione reclusa.

Risulta che sia la Lombardia a guidare la classifica delle vaccinazioni alla popolazione detenuta con 5879 somministrazioni di vaccini anti- Covid 19, a fronte dei 7800 detenuti presenti negli istituti della regione. A seguire il Lazio con 3537 somministrazioni, su 5581 reclusi. Al 75% di vaccini somministrati in Lombardia e al 63% del Lazio si aggiungono le alte percentuali registrate nelle Marche e in Abruzzo, regioni che contano, rispettivamente, 643 somministrazioni, su una popolazione detenuta di 844 unità ( 76%) e, 1045 dosi inoculate, su 1639 reclusi presenti ( 63%).

Il ministero della Giustizia, osserva che è a buon punto della classifica il piano vaccinale condotto negli istituti della Calabria, dove sono state somministrate 1377 dosi a fronte di una popolazione regionale di 2581 detenuti ( 53%). Seguono Puglia con una percentuale pari al 48,79 % ( 1757 somministrazioni su un totale di 3691 detenuti), Trentino- Alto Adige 47,82% ( 197 su 412), Basilicata 44,15 ( 166 su 376), Valle d’Aosta 42,07% ( 69 su 164), Emilia- Romagna 41,36% ( 1352 su 3269), Umbria 39,48% ( 518 su 1312), Molise 32,45% ( 110 su 339), Veneto 27,01 ( 619 su 2292), Sicilia 22,81% ( 1317 su 5774), Liguria 21,04% ( 278 su 1321), Friuli- Venezia Giulia 11,56% ( 75 su 649), Toscana 10,25% ( 317 su 3093), Piemonte 4,40% ( 180 su 4087), Campania 2,61% ( 170 su 6517).

Come ha già anticipato Rita Bernardini del Partito Radicale, il dato più basso si registra in Sardegna, con 49 somministrazioni soltanto su una popolazione di 1983 unità detenute, nei diversi istituti della regione. Ma, come assicurato dall’assessore regionale dell’Igiene e sanità e dell’Assistenza sociale della Regione, Mario Nieddu, nel corso di un colloquio telefonico con il Direttore generale dei Detenuti e del trattamento del Dap, Gianfranco De Gesu, le dosi di vaccino sono ormai disponibili e la campagna vaccinale nelle carceri “subirà un’importante accelerazione già a partire da domani”.

Sempre il ministero, osserva che, al di là delle percentuali delle somministrazioni effettuate, conforta il dato in costante calo relativo ai detenuti positivi: ad oggi, 375 in tutti gli istituti italiani, pari allo 0,70% dei reclusi attualmente presenti, a conferma della sostanziale efficacia delle misure di profilassi attuate negli istituti, fin dalla fase iniziale dell’emergenza pandemica.

Dal monitoraggio svolto dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, cinque sono le regioni che al momento non registrano detenuti positivi: Valle d’Aosta, Molise, Trentino- Alto Adige, Umbria e Sardegna. Infine, dai dati forniti sempre dal Dap con cadenza settimanale, relativi ai contagi e alle somministrazioni di vaccino anti- Covid19 all’interno degli istituti penitenziari, si evince che anche il piano delle vaccinazioni dirette al personale di Polizia Penitenziaria e del comparto delle Funzioni Centrali è in fase avanzata. La situazione attuale evidenzia che più del 50% degli appartenenti al comparto sicurezza e a quello delle funzioni centrali risulta essere stato avviato alla vaccinazione: 20.332 poliziotti penitenziari ( su quasi 37mila in servizio) e 2.173 fra personale dirigenziale e amministrativo, su circa 4mila che operano negli istituti.