«Voi del Dubbio siete le prime persone con cui parlo, dopo essere stata ricoverata per quindici giorni in ospedale a causa del Covid». Lavvocata Francesca Salvia del Foro di Palermo è un fiume in piena e desiderosa di raccontare la sua esperienza di donna, di madre e di professionista. Salvia è stata dimessa ieri dallospedale di Partinico. «Il Covid dice - ti toglie ogni certezza, ogni prospettiva futura. Essersi salvati ti permette altresì di riprogrammare la tua vita, compresa quella professionale. E questo è già un grande risultato». Le difficoltà anche per gli avvocati in questo periodo storico incredibile sono innumerevoli e vengono acuite quando si è costretti a chiudere lo studio per curarsi, senza garanzie e tutele. Il Coronavirus ha fatto emergere situazioni in passato inimmaginabili, che raccontate dai diretti interessati danno la dimensione della gravità del momento. «Nel periodo di degenza in ospedale evidenzia lavvocata Salvia ho cercato di far seguire dalla mia collaboratrice di studio le udienze in agenda e mantenere un minimo di contatto con il lavoro, dato che mia nuora, che è pure avvocata e lavora con me, è stata costretta ad osservare un periodo di isolamento fiduciario. È stato molto difficile. Io mi occupo in prevalenza di minori e famiglia ed il contatto tra me e i miei assistiti è fondamentale. Anzi, direi indispensabile». Non sono mancati per lavvocata Salvia momenti di grande difficoltà legati alla gestione di alcuni procedimenti. «Durante la degenza in ospedale racconta dovevo preparare un reclamo avverso una sentenza del Tribunale per i Minorenni sulla adottabilità di un minore. Ho potuto contare sulla sensibilità e collaborazione di un collega e posso dire che i giudici hanno mostrato comprensione verso chi si trova dallaltro lato». La storia di Francesca Salvia si intreccia con alcune vicende che hanno riguardato la Sicilia e lavvocatura nelle scorse settimane. Sullisola a metà marzo era stata programmata la campagna vaccinale per gli avvocati e gli altri operatori della giustizia mediante la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Nel giro di poche ore, però, il dietrofront con la sospensione delle vaccinazioni e linevitabile coda di polemiche. «Se mi fossi vaccinata a marzo», commenta Salvia, «probabilmente avrei evitato il ricovero e tutte le conseguenze che ne sono derivate».