A meno di un mese dall'inizio della prima prova per accedere alla professione forense, suscita in queste ore perplessità il ruolo che andranno a svolgere gli ispettori ministeriali. Nella previgente disciplina l’ispettore si recava nella sede di Corte d'Appello di destinazione e verificava la regolarità dello svolgimento degli esami sia durante gli scritti che gli orali. Faceva in modo, ad esempio, che non ci fossero violazioni gravi, quali il classico cellulare, e in quel caso riferiva al presidente della Commissione. Poi agli orali avrebbe potuto verificare presunte irregolarità da parte delle commissioni esaminatrici.

Oggi, o meglio dal 20 maggio, al posto dello scritto avremo un orale rafforzato. «Anche in questa occasione - ci racconta il consigliere Cnf Vincenzo Di Maggio - l'ispettore ministeriale sarà il tutore della regolarità dello svolgimento degli esami presso la sede della Corte di Appello di destinazione, a prescindere della provenienza dei candidati ( alla quale si presume sia assolutamente indifferente), non già della giustezza della uniformità e/ o omogeneità delle tracce e della loro difficoltà che è compito delle Commissioni. Al più potrà cercare di suggerire criteri uniformi e auspicare, sin da principio, che vengano adottati criteri di giustezza e coerenza con le modalità di svolgimento delle prove».

Quindi sembrerebbe, a parere che, sia per la prima che per la seconda prova, l'ispettore ministeriale dovrà recarsi nella sede di destinazione e vigilare, in presenza o da remoto, sulla regolarità dello svolgimento dell’esame, qualunque sia la provenienza dei candidati. «Purtuttavia - sostiene Di Maggio -, permangono dubbi circa l’effettività del controllo così esercitato. Consideriamo per quanto concerne l’ispettoriale ministeriale, ad esempio, con destinazione Napoli: se Napoli corregge Milano ( cioè i candidati di Milano verranno valutati dalla Commissione napoletana) e, nel contempo, viene corretta da Roma ( cioè i candidati napoletani verranno valutati dalla Commissione romana), dove dovrà recarsi per espletare i compiti assegnati?».

Due sono le ipotesi per Di Maggio. La prima: «secondo le modalità previgenti di controllo, l'ispettore ministeriale dovrà vigilare sulla sola regolarità formale della composizione delle sottocommissioni e del loro funzionamento ( Napoli) e non altro perché il candidato si collegherà da remoto, sia per la prima che per la seconda prova. La seconda: «Per una diversa prospettazione, dovrà vigilare sulla regolarità dello svolgimento dell’esame del candidato presso la sede della Corte di Appello da cui questi si collega. In altri termini, dovrà assicurare la regolarità dello svolgimento dell’esame ( in presenza o da remoto) per quanto concerne la prima prova presso la sede da cui si collega il candidato ( in questo caso Milano) e presso la sede di destinazione ( sempre in presenza o da remoto) per quanto riguarda la seconda ( nella fattispecie Napoli). Nel primo caso il controllo è meramente formale, nel secondo è invece più pregnante ed effettivo, ma non previsto né regolamentato. L’auspicio è che la Commissione Centrale intervenga nel più breve tempo possibile e dirima dubbi ed incertezze nell’interesse del regolare ed uniforme svolgimento della prima prova dei nuovi/ vecchi esami di abilitazione» .