«In ordine alle notizie di stampa sui contenuti del Recovery Plan, preciso che l’ipotesi di lauree idonee da sole a far conseguire abilitazioni professionali non trova applicazione né per gli avvocati né per altre categorie professionali come i commercialisti, gli ingegneri e i notai. Si tratta, infatti, di percorsi professionali che, per specificità, sono esclusi da tali eventuali ipotesi». Lo chiarisce il Sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, in seguito alla notizia trapelata ieri secondo la quale l'esame di laurea potrebbe coincidere con l'esame di abilitazione alla professione. Nell’ultima bozza del Recovery plan, che il governo dovrebbe sottoporre alle Camere nella versione definitiva entro la settimana prossima, si legge infatti che tra le missioni del Pnrr trova spazio anche «la riforma delle lauree abilitanti». Il testo prefigurava un’ipotesi non chiarissima e in teoria sconvolgente, se intesa alla lettera, per la professione forense innanzitutto: si prevede una «semplificazione delle procedure per l’abilitazione all’esercizio delle professioni, rendendo l’esame di laurea coincidente con l’esame di Stato, semplificando e velocizzando l’accesso al mondo del lavoro da parte dei laureati».