«La pandemia ha anche il volto del tempo della coesione. Sotto la pressione della necessità, c’è stata una riscoperta della solidarietà a livello sociale e politico. C’è una strana e forse inedita collaborazione ora tra forze politiche che un tempo si sono combattute; e a livello europeo, si è ritrovata una forza di coesione che sta portando ai benefici del patto per la Next generation Ue». Sono le parole  della ministra della Giustizia, Marta Cartabia, nel suo intervento nell'incontro online Le parola del diritto: pandemia, diritto, istituzioni, società in cui è intervenuto tra gli altri anche Giuliano Amato, Vicepresidente della Corte Costituzionale. «Questa cultura della coesione è un patrimonio che potrebbe radicarsi nella nostra cultura - ha aggiunto - o potrebbe invece riesplodere una conflittualità, in condizioni più difficili, per via di radicalizzazioni e polarizzazioni. O si riscoprono gli antidoti o le istanze conflittuali riesplodono. È un alert di cui fare tesoro». Centrale la questione dello Stato di diritto poggiato sulle radici della nostra Costituzione che deve guidare anche le riforme giudicate necessarie. «Il tempo dell’emergenza non è un tempo per sospendere i principi costituzionali, ma per tornare ad essi con occhi nuovi, ricchi della realtà che stiamo attraversando. La pandemia interroga e mette sotto stress, sotto molti aspetti, le nostre strutture giuridiche, sta fungendo anche da grande laboratorio, una sperimentazione per forme di ammodernamento che possono rendersi utili anche in tempi ordinari. I continui correttivi messi in campo hanno funto da acceleratore in un sistema di riforme necessarie» La società più solidale che sta nascendo dall'emergenza Covid dovrà in tal senso gettare le fondamenta per la giustizia del futuro, per l'ammodernamento delle strutture giuridiche proprio a partire dalla "lezione" della pandemia. «Nel mio dicastero e non solo, c’è come un doppio binario: c’è l’urgenza da affrontare - ha concluso la ministra- perché la pandemia investe il governo con continue domande improcrastinabili, che richiedono interventi urgenti e contingenti ma parallelamente, c’è un piano di riforme che si stanno sviluppando anche imparando dalle lezioni della pandemia, che speriamo possano rimanere un patrimonio a disposizione anche delle strutture giuridiche del futuro«.