"Non vedo nell'allarme lanciato dall'Anm un tentativo di condizionamento quanto, piuttosto, la richiesta responsabile di un approfondimento sui rischi che si corrono nei tribunali italiani: questo vale per i magistrati, per gli avvocati, per il personale di cancelleria cosi' come per i cittadini che si avvalgono del servizio giustizia. D'altra parte, la nostra edilizia giudiziaria molto spesso rende impossibile evitare gli assembramenti". Cosi' a Radio24 il Sottosegretario alla giustiziaFrancesco Paolo Sisto. "Il piano vaccinale non e' in discussione - ha proseguito -, ma pretendere che non si segnalino criticita' mi sembra troppo. Solo ieri, a Bari, ho notizia di due magistrati contagiati, di cui uno membro di un collegio, con conseguenze evidenti su tutti i soggetti che hanno avuto contatti diretti. Situazioni come questa, moltiplicate per i vari uffici sul territorio, non possono non generare preoccupazioni di rallentamenti nell'amministrazione della giustizia, servizio primario con un ruolo nevralgico anche ai fini del Recovery Fund. In tale linea credo sia opportuno provare ad aiutare i capi degli uffici con indicazioni tali da consentire che il diritto alla salute venga tutelato al meglio anche nei luoghi della giustizia", ha concluso. L'Aiga, Associazione Italiana Giovani Avvocati, esprime "sconcerto per il comunicato dell'Associazione Italiana Magistrati, in cui si afferma che la mancata vaccinazione in via prioritaria dei lavoratori del comparto giustizia comporterà un sensibile rallentamento di tutte le attività giudiziarie". E "non comprende la ragione per cui i magistrati dovrebbero comunque ricevere il vaccino in via prioritaria", vista la decisione del governo di procedere alle vaccinazioni seguendo esclusivamente il criterio anagrafico. "L'Anm, anziché invitare i Capi degli Uffici Giudiziari ad adottare 'energiche misure organizzative al fine di rallentare immediatamente tutte le attività dei rispettivi uffici', dovrebbe prodigarsi per cercare di garantire lo svolgimento di tutte le attività giudiziarie in sicurezza, a partire dalla fissazione delle udienze per fasce orarie, anche pomeridiane" afferma il presidente dell'Aiga Antonio De Angelis. "Oggi chi rischia di più il contagio nei Tribunali sono proprio gli Avvocati, costretti a lunghe attese per lo svolgimento delle udienze in luoghi ove non è possibile rispettare il distanziamento sociale" osservano la vice presidente Simona Tarantino e la responsabile della Conferenza degli Eletti Mariella Sottile.