Roma, 26 mar. (Adnkronos) - "Bisogna cominciare a pensare al futuro post pandemia perché è vicino, non lontano". Durante la pandemia "le nostre aziende hanno continuato a lavorare", andando "in giro si vedono bar e ristoranti chiusi, ma c'è anche tanta gente che va al lavoro e produce. Il passo fondamentale per pianificare il post pandemia è azzeccare la politica economica, ben congegnata, dei prossimi sei mesi. Questo vale a livello italiano ed europeo e dipende dalla quantità di stimoli che riusciremo ad iniettare nell'economia". Così Mario Draghi, in conferenza stampa. "Bisogna avere in mente le cifre Usa", dice il presidente del Consiglio rimarcando tuttavia che il confronto "vale e non vale, perché non hanno il nostro sistema di ammortizzatori sociali". "Ma credo occorra fare di più", riconosce, con una "politica fiscale espansiva, e questo in tutti i paesi europei, si sta vedendo anche in Germania, in Francia. Oggi il pericolo è fare troppo poco, non un po' di più". "Noi abbiamo avuto un periodo in cui era necessario sostenere le famiglie in difficoltà, i lavoratori, le persone che avevano perso le attività, man mano ci sposteremo verso un'iniezione sugli investimenti. Bisogna creare posti di lavoro e si creano con nuovi progetti: il governo ha preso questo impegno, creandoli attraverso la digitalizzazione, la transizione ecologica" perché i posti di lavoro "non si creano solo fabbricando metallo. L'altra sfida è riaprire il vecchio che va bene e aprire il nuovo che va bene". Quanto al nodo giustizia e investimenti dall'estero, "è difficile dire che gli investitori debbano disegnare la giustizia di un paese, ma bisogna arrivare a un punto in cui si sentono rassicurati. Il punto è una giustizia con tempi rapidi e certi, questa è la cosa che più rassicura".