Roma, 20 mar. Adnkronos) - "La notizia dell’uscita della Turchia dalla Convenzione di Istanbul contro la violenza domestica e di genere ci lascia davvero sgomenti, è una di quelle che non avremmo mai voluto sentire”. Lo dice la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione di inchiesta del Senato sul Femminicidio e la violenza di genere. “La Convenzione del Consiglio d’Europa che ha riconosciuto la violenza contro le donne quale crimine contro l’umanità – prosegue Valente - era stata approvata proprio nella capitale turca e la Turchia era stata il primo paese a firmarlala: nel 2011 fu un doppio segno di speranza e un messaggio rivolto a quei paesi che per religione e tradizioni sono ancora indietro nel riconoscimento dei diritti delle donne. Un pilastro della legislazione internazionale sui diritti e contro la violenza di genere. Ora, per decreto di Erdogan, questa drammatica giravolta. Secondo Ankara riconoscere alle donne il diritto a non essere violate, maltrattate e uccise dai mariti, evitare i matrimoni precoci e forzati danneggia ‘l’unità famigliare’". "Il fatto è gravissimo, un precedente inaccettabile. Blocchiamo subito questa deriva della cultura patriarcale del possesso. La Turchia deve sapere che questo è un ulteriore passo verso l’isolamento dal consesso occidentale, un passo che l’allontana sempre di più dall’Unione europea, con tutto quello che ne consegue".