«Senza entrare nel merito della vicenda che ha portato il collega gip di Bolzano a disporre l’archiviazione del procedimento a carico di Alex Schwazer, le espressioni utilizzate da Wada nel proprio comunicato non possono che essere interpretate nel senso anzidetto, ossia come un’inammissibile identificazione della persona del magistrato con il provvedimento assunto». È quando scrive in una nota l’Associazione nazionale magistrati del Trentino Alto Adige in merito agli attacchi da parte dell’Agenzia mondiale antidoping nei confronti del Gip del Tribunale di Bolzano che la scorsa settimana ha archiviato il procedimento penale a carico di Alex Schwazer accusato di doping. La Wada poche ore dopo la pubblicazione dell’ordinanza di archiviazione si era detta «sconvolta dalle molteplici accuse sconsiderate e infondate fatte dal giudice». Il documento della giunta dell’Associazione nazionale magistrati del Trentino Alto Adige precisa, «pur essendo legittimo che in uno stato democratico i provvedimenti giudiziari siano oggetto di critiche, queste tuttavia non devono mai trasmodare in attacchi più o meno velati al magistrato che tali provvedimenti ha emesso».

Solidarietà nei confronti del gip Walter Pelino anche da parte dell’Ordine altoatesino degli avvocati. «Il procedimento condotto dal dottor Pelino si è svolto inequivocabilmente nel pieno rispetto delle regole processuali e la disposta archiviazione è esattamente il frutto di una valutazione rigorosissima degli elementi di prova emersi nel corso di una istruttoria articolata, puntuale ed esaustiva», scrive il presidente dell’ordine forense Franco Biasi aggiungendo che «le sentenze non sono frutto di convincimenti personali dei magistrati».