Negava la pericolosità del Covid-19, lo escludeva come causa delle morti, non credeva alle immagini delle corsie ospedaliere stracolme, era scettico che le ambulanze con la sirena azionata trasportassero malati di Covid. Ora un 54enne, di Fano, tecnico informatico in tribunale, si è ammalato di Covid-19 e ha ammesso, in un'intervista, che "la lettura alterata fatta fino ad ora" del virus. Il 54enne ha ora una polmonite bilaterale, è stato ricoverato in ospedale con un'ossigenazione all'86% e respira con l'ossigeno. Dal 30 dicembre era assistito nel reparto Covid a Pesaro e da oggi le sue condizioni, hanno imposto il trasferimento nel reparto di Pneumologia dove viene monitorato costantemente: non ha febbre ma è debole. "Non avevo capito, rifiutavo inconsciamente l'idea che la pandemia fosse grave, - ha aggiunto - minimizzavo culturalmente l'emergenza sanitaria. Qui, mi sono reso conto di esser stato per circa un anno fuori dalla realtà. Forse è brutto dirlo ma bisogna passarci. Ora vedo che le corsie stracolme sono vere, - ha detto ancora - che medici e altro personale fanno l'impossibile per salvare le vite delle persone, e io che pensavo a una messinscena del potere. Le parole negazioniste, comprese le mie, hanno fatto danni, hanno messo a rischio la vita delle persone, e non me rendevo conto".