"La situazione dei trasporti resta incerta, noi abbiamo fatto delle proposte in merito alla riduzione della capienza, perché se si riducesse del 50 per cento, sarebbe necessario un raddoppio dei mezzi". A dirlo è Francesco Cavallaro, segretario generale della Cisal, che fa alcune considerazioni sulle conseguenze delle ulteriori misure restrittive per il trasporto pubblico locale. La necessità di un aumento congruo dei mezzi circolanti, osserva Cavallaro, "è così scontata che ci aspettavamo una valutazione spontanea, sul punto, da parte del governo. Naturalmente", ricorda il segretario della Cisal, "si dovrà aggiungere anche l'assunzione di chi guida i mezzi aggiuntivi. Abbiamo chiesto un incontro al ministro per portare le nostre proposte e presentare una programmazione. Rispetto a settembre, sulla questione dei trasporti, non c'è stata alcuna misura migliorativa". Secondo Cavallaro "bisogna trovare le risorse, mettere in piedi un piano dei trasporti che non metta a rischio la sicurezza dei lavoratori. Se dovessimo riaprire le scuole senza mettere mano ai trasporti ci ritroveremo in mezzo alla terza ondata. Bisogna restituire al nostro Paese un piano del trasporto pubblico degno, senza subire altri tagli, e dobbiamo affidarci alla programmazione piuttosto che alla speranza". "I lavoratori del trasporto pubblico locale", conclude il segretario della Cisal, "hanno profuso il loro impegno, si sono esposti e hanno dato il massimo. Aumentare i mezzi, aumentare le assunzioni, riprogrammare tutti i servizi in atto e discutere per tutelare i lavoratori, queste le nostre proposte".