La Calabria come un teatro di guerra. Deve pensarla un po’ così chi, in queste ore, invoca il nome di Gino Strada, il fondatore di Emergency, come nuovo commissario alla Sanità calabrese. Il nome del chirurgo milanese, inizialmente sussurrato a bassa voce da pochi estimatori, comincia infatti a farsi largo tra le forze politiche di maggioranza. Strada piace alla base del Movimento 5 Stelle come a una parte del Pd e sarebbe, secondo i sostenitori della soluzione “emergenziale”, la migliore via d’uscita a una situazione imbarazzante. Dopo le dimissioni del commissario Saverio Cotticelli - che aveva appreso durante un’intervista televisiva di essere il responsabile del piano anti Covid della Regione - non è andata meglio col suo successore: Giuseppe Zuccatelli, manager molto stimato dal ministro Roberto Speranza, candidato tra le file di Leu alle scorse Politiche. A poche ore dalla nomina a commissario salta infatti fuori un video in cui Zuccatelli mette in discussione l’utilità delle mascherine nel contenimento della diffusione virale. Il filmato risale al maggio scorso e a nulla servono le scuse del diretto interessato, che parla di «affermazioni errate, estrapolate impropriamente da una conversazione privata». Per una parte della maggioranza la nomina di Zuccatelli  è «un’inaccettabile beffa per i cittadini». I primi a prendere le distanze dal nuovo commissario sono i parlamentari grillini calabresi. «Dopo le dimissioni del generale Cotticelli non possiamo permetterci un’altra figura inadeguata a sovrintendere alla sanità calabrese», scrivono in un documento diffuso sui social una decina tra deputati, senatori ed europarlamentari. «È fondamentale avere la certezza che la Calabria sia messa questa volta in buone mani», aggiungono. Ma è l’intervento di una componente del governo, la sottosegretaria ai Beni culturali Anna Laura Orrico - che parla di una nomina non «all’altezza delle aspettative» - a mandare in tilt i big del M5S, convinti che il fuoco amico su Zuccatelli possa comportare ripercussioni sull’intera maggioranza. I pentastellati calabresi, però, non sono gli unici a chiedere la rimozione del neo commissario. Anche Nicola Fratoianni, membro di Leu, in quota Sinistra italiana, definisce quella di Zuccatelli «una scelta discutibile e sbagliata». E mentre persino la Cei calabra manifesta «forte preoccupazione e profonda amarezza di fronte all'evoluzione delle vicende che riguardano la sanità e la tutela del diritto alla salute in Calabria», ecco farsi largo l’ipotesi Gino Strada. Inizialmente invocata dalle Sardine, ora la figura del fondatore di Emergency è acclamata anche da una parte della politica. Il primo a nominarlo è il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra. L’esponente di spicco del Movimento non si spinge fino parlare di Strada come nuovo commissario, ma riferisce di un «dialogo in corso» nel governo per inserire il chiururgo in una sorta di squadra alla Sanità calabrese. «Bisogna fare un salto di qualità facendo scendere in campo una personalità che è, a livello forse mondiale, considerata capace di mettere mano nella sanità, portando immediatamente servizi, prestazioni e soprattutto diritti per i più deboli», dice Morra. «E allora, lavorando in silenzio, senza far polemiche inutili si possono ottenere dei risultati, ci stiamo forse riuscendo», aggiunge il presidente dell’Antimafia, prima di annunciare: «Spero che nel giro di 24 ore al massimo si possa dar ufficialità di una notizia che sarebbe enorme non soltanto per la Calabria ma per l’Italia tutta». Morra è convinto che per la punta meridionale del Paese serva una vera e propria «rivoluzione». E a quanto pare lo pensa anche il Pd locale. «Il ministro Speranza non può restare sordo, far credere a questa terra che dei malati di Covid in attesa davanti al Ps di Cosenza al governo non importi nulla», scrive su Facebook il coordinatore provinciale dei Forum Pd di Cosenza, Giuseppe Giudiceandrea. «Si metta mano, urgentemente, a questo scempio, ascoltando chi da più parti propone la nomina di persone “realmente terze” come Gino Strada». Non può che accogliere con soddisfazione la notizia Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, di cui il medico di Emergency è cittadino onorario, che ha sentito Strada al telefono. «Sarebbe il nome giusto al momento giusto, una luce in mezzo alle ombre di poteri forti e perversi», racconta Lucano. Credo accetti questo ruolo in un momento emergenziale per la Calabria assimilabile agli scenari dove ha combattuto in prima linea in tutto il mondo». La sanità calabra, a quanto pare, è proprio in “emergenza”.