«Cari amici e attivisti per i diritti umani, con il vostro amore e le vostre cure, sono tornata a casa in licenza medica per proseguire le mie cure». A scriverlo sulla propria pagina Facebook è Nasrin Sotoudeh, l'avvocata iraniana per i diritti umani liberata ieri dopo due anni di carcere. «Ogni giorno che trascorro fuori dal carcere, aspetto di sentire la notizia del rilascio di tutti i prigionieri politici. Vorrei esprimere la mia gratitudine per tutte le organizzazioni nazionali e internazionali in Iran e all'estero, le associazioni degli avvocati in vari paesi, le organizzazioni per i diritti umani e diversi individui come artisti, scrittori, politici, attivisti per i diritti civili, difensori dei diritti umani, testate giornalistiche e miei cari colleghi in tutto il mondo. È grazie al vostro amore e al vostro sostegno che i prigionieri politici possono sopportare la prigione. Sperando nella liberazione di tutti i prigionieri politici».  
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Nasrin Sotoudeh poco prima della partenza dalla prigione[/caption]   L’attivista è stata scarcerata ieri in via temporanea «con il consenso del magistrato responsabile delle carceri femminili». Lo ha annunciato il sito della magistratura iraniana “Mizan Online”, senza precisare i motivi del provvedimento. Nei mesi scorsi l’avvocatessa ha iniziato un lungo sciopero della fame per protesta contro la detenzione dei prigionieri politici in Iran, interrotto a metà settembre per problemi cardiaci. Il mese scorso Sotoudeh è stata trasferita senza preavviso dal famigerato carcere di Evin, a Teheran, a quello di Qarchak, penitenziario altrettanto famigerato dove le condizioni sono anche peggiori. Accusata di «propaganda sovversiva», l’attivista è stata condannata nel 2018 a 148 frustate e 33 anni e mezzo di carcere, di cui dovrà scontarne almeno 12. Sotoudeh, che assieme al marito è fra i principali attivisti iraniani per i diritti umani, si è sempre detta innocente, dicendo di aver soltanto manifestato pacificamente per i diritti delle donne e contro la pena di morte.