Per qualcunon non è altro che dittatura sanitaria ma per la gran parte dei virologi, che per la prima volta sembrano aver trovato un minimo di unità, le disposizioni del prossimo Dpcm in materia di prevenione del Covid, sono tutte necessarie e di buon senso. Tanto che anche linfettivologo Matteo Bassetti, solitamente molto critico con le restrizioni decise dal governo in questi mesi, stavolta parla di decisioni sagge: «Le misure relative all'uso della mascherina anche all'aperto o in situazioni a basso rischio di contagio rappresentano un'iniziativa politica, sicuramente condivisibile, per incentivare l'uso dei dispositivi di protezione e ribadire l'importanza di non sottovalutare il pericolo che stiamo affrontando», spiega linfettivologo genovese. Guido Silvestri, professore virologo alla Emory University di Atlanta, appoggia invece la fesione di abolire il doppio tampone negativo fino ad oggi necessario per finire la quarantena: «Dal punto di vista pratico, come abbiamo spiegato molte volte, con questo importante provvedimento - prosegue - si alleggerirà la pressione sui sistemi di testing e tracciamento, che potranno concentrare le loro energie dove necessario, si permetterà di gestire meglio eventuali positività nelle scuole ed in altre comunità, e si eviterà di tenere imprigionate senza motivo persone che non sono più contagiose». Per quanto riguarda il nuovo Dpcm il governo ha confermato l'obbligo di tenere la mascherina in tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico «salvo i casi di comprovata impossibilita' per particolari soggetti», si legge nella bozza. Nuovi limiti anche per le cene in casa: «Nei luoghi privati il titolare, sia che trattasi di abitazioni familiari o sedi associative, può consentire l'accesso a un massimo di dieci persone diverse dal proprio nucleo familiare risultante dall'anagrafe comunale. Per assicurare il rispetto di tale prescrizione gli incaricati dalla pubblica autorita' potranno in qualsiasi momento chiedere l'accesso e procedere alla identificazione dei soggetti presenti nell'immobile». Stop anche alle attività sportive che comportino «contatto fisico, fatta eccezione per quelle che prevedano la contemporanea presenza di non più di sei soggetti nel campo da gioco. Sono escluse dalla presente disposizione le attività ricreative in centri sociali, comunità di recupero e di accoglienza». Via libera, come si legge nella bozza, all'attività motoria «purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona, salvo sia convivente». Gli studi professionali devono consentire la presenza di non più di una persona per ogni stanza, incentivando il ricorso allo smart working. Il ricevimento della clientela deve avvenire o con modalità telematiche o attraverso una barriera che non consenta il contatto. La stanza in cui avviene il ricevimento deve essere igienizzata dopo ogni accesso. Nuove disposizioni in arrivo anche per matrimoni e funerali: «I matrimoni possono essere svolti con la sola presenza dei soggetti che devono intervenire secondo le norme dello stato Civile alla celebrazione e non più di dieci invitati. La mancata osservanza della disposizione determina l'invalidià del matrimonio stesso. I funerali devono svolgersi con la presenza contemporanea di non più di quindici persone». La decisione di proibire le feste ha provocato non poche polemiche tra chi denuncia forme di nuova delazione. Il ministro della salute Speranza ha spiegato che cò si impone perché «la gran parte dei contagi sta avvenendo in ambiti familiari o di relazioni interpersonali». Le feste private «possiamo evitarle», ha detto il ministro. Aggiungendo che «quando c'è una norma, va rispettata, sono convinto che la stragrande maggioranza aderirà. Lavoreremo con le forze dell'ordine perche' questa norma sia rispettata, saranno vietate per tutti»