«Stamattina Marco Travaglio mi dedica un editoriale al vetriolo. Evidentemente il fatto che mi sia scagliato contro la logica di votare» turandosi il naso «l’ha fatto indispettire. Travaglio invita gli elettori del Movimento 5 Stelle a votare disgiunto tappandosi le narici. Più precisamente invita i pugliesi a votare Emiliano. Io no». Alessandro Di Battista in un lungo post su Facebook ribadisce il suo no al voto disgiunto alle regionali, nonostante i suggerimenti del direttore del Fatto quotidiano, e replica a Marco Travaglio che stamattina ha messo alla berlina lo scarso «acume politico» del suo collaboratore. Il direttore resta convinto della sua opinione: per non mandare a carte quarantotto l'alleanza di governo, i grillini dovrebbero «votare la lista del M5S per dargli forza nei consigli regionali, e votare il candidato scelto dal Pd, in Toscana Giani e in Puglia Emiliano». Il suggerimento non va proprio giù a Di Battista, che si scaglia contro il suo ex direttore «Travaglio compie voli pindarici per lanciarmi addosso il suo J’accuse. Mi descrive un nostalgico dell’opposizione e sostiene che, fosse stato per me, il Movimento sarebbe ancora in piazza ad abbaiare alla luna», spiega l’ex deputato del M5s. «Come sapete collaboro con il Fatto. Scrivo reportage su questioni di politica internazionale. Il fatto che il Direttore del giornale che pubblica i miei pezzi mi attacchi in questo modo è comunque un bel segnale. Travaglio è persona perbene e decine di volte sono stato d’accordo con lui. Oggi no. Travaglio ha le sue idee, io le mie e le idee sono idee, non dogmi, così come i giornali sono giornali, non il Vangelo», dice Debba.