Il feretro di Willy entra nel campo sportivo di Paliano, dove il ragazzo giocava a calcio, accompagnato da un lungo applauso. Sono migliaia le persone arrivate a porgere per stringersi attorno alla famiglia del ventunenne ucciso a Colleferro nella notte fra il 5 e il 6 settembre. Presenti anche le istituzioni: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (in camicia bianca, come richiesto dai familiari), il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. «Perché la morte barbara e ingiusta di Willy non cada nell’oblio impegniamoci tutti», dice durante l’omelia Mauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli e di Palestrina «istituzioni, forze dell’ordine, uomini e donne della politica, della scuola, dello sport e del tempo libero, Chiesa, famiglie e quanti detengono le chiavi di un potere enorme: quello dei media e in particolare dei media digitali, a comprometterci insieme, al di là di ogni interesse personale e senza volgere lo sguardo fingendo di non vedere, a riallacciare un patto educativo a 360 gradi». Duecento i palloncini bianchi lasciati andare, "liberati" in cielo alla fine della cerimonia, tra lacrime ed applausi. Le offerte in denaro che saranno raccolte saranno devolute alla Caritas, fa sapere la famiglia. «Sono in rappresentanza del governo ma oggi c’è qui tutta l’Italia, l’Italia ama questa famiglia umile e operosa. Abbiamo seguito tutti questa vicenda di efferata violenza. Non possiamo sottovalutarla, non possiamo minimizzarla, assolutamente no. Non possiamo degradarla a singolo episodio isolato», dice il premier Giuseppe Conte uscendo dal campo sportivo di Paliano. «Dobbiamo guardarci in faccia, maturare piena consapevolezza che ci sono alcune sacche sociali, frange della popolazione che coltivano la mitologia della violenza, della sopraffazione. Questa consapevolezza deve mobilitarci tutti, a tutti i livelli: famiglie, genitori, insegnanti, politici, giornalisti». Poi conte aggiunge: «Tutti dobbiamo lavorare per un comune obiettivo, contrastare questa mitologia fino a estinguerla e richiamare costantemente il quadro di valori condiviso di principi su cui si fonda la nostra civiltà. Il principio primario è il rispetto della persona, della sua dignità». Conte chiede giustizia per il ragazzo ucciso a Colleferro: «Sullo specifico episodio ci aspettiamo condanne severe certe ci aspettiamo anche una certa rigorosa esecuzione della pena. Ma non può soltanto questo episodio essere inquadrato in una logica di repressione: stiamo per iniziare con le scuole, questo sarà l’anno scolastico dell’emergenza sanitaria e deve essere anche quello dell’inclusione e del contrasto al bullismo. Anche il linguaggio dell’odio e della violenza pesa: le parole sono pietre, a tutti i livelli». Per Nicola Zingaretti «ora bisogna solo far sentire alla famiglia la vicinanza di tutti e pretendere presto giustizia», dice il governatore, annunciando il sostegno della Regione alla famiglia «per le spese legali e uno degli istituti alberghieri del nostro territorio sarà dedicato a Willy». Matteo Salvini invece chiede «un minuto di silenzio per un ragazzo ammazzato da quattro bestie che spero finiscano i loro giorni in galera» durante una manifestazione elettorale ad Ariano Irpino. «Quando muore un ragazzo nero, bianco, giallo, verde muore un ragazzo, perché ogni vita conta. E se l’assassino è bianco, rosso o verde, sta in galera fino alla fine dei suoi giorni».