Dopo la polemica sullo scudo penale per medici e operatori sanitari impegnati in prima linea contro lepidemia di Coronavirus nei primi mesi dellemergenza, ora si parla di tutele anche per il personale scolastico, a due settimane dalla ripartenza del 14 settembre. Al Senato, nelle pieghe degli emendamenti al dl Semplificazioni, spunta infatti uno scudo light per professori e dirigenti scolastici in vista della riapertura delle aule e l'applicazione delle regole anti-covid. Nelle ultime ore e' stata messa a punto da relatori e Governo una riformulazione di alcuni emendamenti di Forza Italia, Fratelli dItalia e Italia Viva che proponevano lo scudo penale, in particolare per i presidi. Il testo (riformulato), che sarà esaminato dalle commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici al Senato e di cui Public Policy ha preso visione, precisa che il rispetto degli indirizzi indicati dal Comitato tecnico scientifico per la ripresa delle lezioni a settembre, da parte del personale scolastico (quindi presidi, professori e personale Ata) «costituisce adempimento di un dovere ai sensi dell'articolo 51 del codice penale». Oltre a questo, però, la riformulazione inserisce una clausola di salvaguardia di ampia interpretazione: «Fino al 31 agosto 2021, ove l'organizzazione dello svolgimento in condizioni di sicurezza dell'anno scolastico 2020/2021, nell'osservanza delle prescrizioni del Cts implica la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà, il personale scolastico risponde verso terzi dei danni limitatamente ai casi in cui la produzione del danno conseguente alla condotta del soggetto agente e' dovuta a dolo o colpa grave».Già negli scorsi era intervenuta sullargomento la capogruppo dei senatori azzurri, Anna Maria Bernini. «La ministra Azzolina ha rassicurato i presidi sulle eventuali responsabilità penali in caso di contagi a scuola, che sono previste - come per i datori di lavoro - in caso di mancati controlli - aveva detto Bernini - Ma con la totale incertezza di protocolli sanitari non ancora del tutto definiti, è chiaro che si apre la strada alla massima discrezionalità da parte della magistratura, e i dirigenti scolastici hanno più di un motivo per essere preoccupati».