«Attendiamo la relazione del Comitato tecnico scientifico per avere indicazioni precise su come gestire i sospetti casi positivi già dai primi giorni di settembre, quando dovremo accogliere gli studenti impegnati nei recuperi», dichiara al Dubbio Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi. Dopo oltre sei mesi di stop, la ripartenza delle lezioni in aula, terminati i recuperi, è prevista per il 14 settembre. Una ripartenza che si annuncia densa di incognite. Ed è di ieri la dichiarazione del viceminitro alla salute, Pierpaolo Sileri: se si trova «un positivo a scuola si faranno i controlli a tutte le persone intorno e si disporrà temporaneamente la chiusura. Una volta identificati i positivi la scuola può ripartire».

Il rischio di esporre i presidi a contestazioni in caso di contagio è molto alto. Come si ricorderà, infatti, aver contratto il Covid- 19 è equiparato a un incidente sul lavoro, con conseguente responsabilità del «datore di lavoro» in caso non abbia posto in essere le opportune misure “antinfortunistiche”. In presenza di “colpa grave”, possono esserci risvolti anche di carattere penale.

E proprio sulla responsabilità penale dei dirigenti scolastici, Giannelli era stato categorico: «E’ urgente che il governo inserisca in uno dei prossimi decreti una norma che riveda la possibilità di imputare ai dirigenti un eventuale caso di Covid a scuola. Non vogliamo uno scudo penale, quello vale per chi ha commesso dei reati. Ma se i presidi attuano il protocollo sanitario non li si deve accusare di nulla». Una ipotesi confermata dallo stesso Sileri: «A mio avviso dovrà esserci uno sgravio di responsabilità per il personale scolastico». «Qualcosa dovrà essere fatto sulla responsabilità dei dirigenti e dei docenti, né più né meno del personale sanitario che ha combattuto il covid».

«A loro spetta di predisporre un locale per l'isolamento immediato dei casi sospetti, la decisione se chiudere o meno la scuola in presenza di un caso accertato o peggio di un focolaio, tocca alle Asl», aveva puntualizzato a tal riguardo Giannelli. L'associazione dei presidi ha diffuso lunedì un “vademecum” per i dirigenti di istituto dove vengono sintetizzati in pochi punti le molte linee guida diffuse in questi mesi dal Ministero dell’Istruzione. Ci sono, ad esempio, suggerimenti per gli ingressi differenziati, le mense con pasti preconfezionati, i possibili doppi turni, il distanziamento nelle classi. La domanda che, però, tutti si pongono alla vigilia della ripartenza dell’anno scolastico, è cosa fare se si dovesse verificare un contagio in una classe. Bisognerà chiudere l'istituto? “««ci sarà un caso positivo all'interno della scuola bisognerà valutare la situazione di concerto con l'autorità sanitaria, con la Asl, non ci possiamo affidare a norme generali, bisognerà necessariamente decidere caso per caso» era stato il commento di Giannelli.

«La nostra priorità – aveva poi ricordato il presidente dell’Anp - resta quella di aprire le scuole in sicurezza. Ecco perché chiediamo la revisione della responsabilità penale: in materia di sicurezza sul lavoro il peso che grava sui dirigenti è eccessivo perché è materialmente impossibile riuscire a tenere sotto controllo tutti i fenomeni che possono verificarsi in una realtà lavorativa complessa e, di conseguenza, non può essere considerato reato un sinistro determinato da tale impossibilità materiale”, Riaprire le scuole è una «priorità assoluta del governo perché è una priorità di tutto il Paese», ha più volte ricordato il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, chiedendo a tutti di rispettare le norme di sicurezza per non disperdere i sacrifici di questi mesi.

Altra incognita è quella dei nuovi banchi monoposto a rotelle che dovrebbero agevolare il distanziamento sociale. Circa 440mila quelli che devono essere forniti alle scuole tramite il bando di gara europeo. «I dirigenti chiedono di conoscere con urgenza il calendario di consegna dei banchi perché non è possibile che lo vengano a sapere all'ultimo momento: l'organizzazione richiede tempo», continua, quindi, Giannelli: «E’ impensabile che la mascherina sia l'unica arma di difesa dal contagio perché sappiamo benissimo quanto sia faticoso per il personale e per i ragazzi indossarla per ore».

«I banchi monoposto e le sedute attrezzate saranno consegnati a partire dai primi giorni di settembre e fino al mese di ottobre» confermano dallo staff del commissario straordinario Domenico Arcuri. Ed infine i minori sotto i sei anni. Il Cts entro il 15 agosto avrebbe dovuto far sapere se anche loro dovranno indossare la mascherina. Fondamentale, comunque, sarà la collaborazione le famiglie che dovranno misurare la temperatura ogni mattina ai figli. A detta di tutti sarà impensabile farlo all'ingresso degli istituti, soprattutto in quelli che hanno più di 1000 alunni: gli assembramenti all'ingresso sarebbero inevitabili.

Ed a proposito di scudo penale, il governo, nei mesi scorsi ne aveva promesso uno per mettere al riparo dalle denunce per colpa medica il personale sanitario impegnato nelle attività di cura del Covid. Nella maggioranza l’accordo non era stato trovato.

La responsabilità penale sarebbe scatta solo in caso di ' evidenti violazioni delle buone pratiche della scienza medica, tenendo altresì conto della proporzione specificatamente esistente fra disponibilità di luoghi e strumenti e il numero dei pazienti da curare'.