Così, di sottecchi, come altre iperboli delleterno laboratorio italiano di apprendisti stregoni, rischia di sparire lanomalia che più aveva contraddistinto lo scenario politico. Perché il patto tra Pd e Cinquestelle - strategico o solo elettorale si vedrà: ma quando si fa un passo del genere tornare indietro è complicato - questo significa: la cancellazione, pare illacrimata, della suggestione del Terzo Polo grillino; la leva capace di scardinare il dualismo destra-sinistra e avviare la nuova era algoritmico-programmatica delluno vale uno e dei parlamentari estratti a sorte. Per molti si tratta di un salto di maturità, unevoluzione positiva: anche se non è chiaro verso cosa. Chissà cosa ne pensa la piattaforma Rousseau. Poiché la politica è fatta di vasi comunicanti, non stupisce che sul fronte opposto si siano immediatamente attrezzati con Lega, Fdi e FI che hanno sottoscritto un accordo anti-inciucio della serie: da questa parte stiamo e qui rimaniamo. Adesso bisogna attendere la riforma elettorale, se mai ci sarà, per capire meglio. Ma la novità resta, anche se naviga nellindifferenza dellopinione pubblica e nella voluta sottovalutazione delle strutture di comando partitiche. Eppure il ritorno del bipolarismo, diciamo così, è destinato a produrre conseguenze non da poco. Intanto nel lessico politico stesso e nella concettualità del confronto. Se, in una tanto svolazzante quanto insistita narrazione, Salvini e Meloni simboleggiano la destra da arginare in tutti i modi, il fronte opposto non può che essere considerato di sinistra. Ma, ecco: esattamente di che tipo? LM5S si riconosce in questa descrizione? E insieme al Pd, per restare nellattualità, sposa i concetti espressi ieri da Mario Draghi, in particolare sul debito buono che mai può essere assistenzialismo e bonus a pioggia? Ovviamente domande del genere valgono anche per il centro-destra: e così la questione più che risolversi, si ingigantisce. Al dunque si fa strada un problema identitario che riguarda tutte le forze politiche in gioco. Cè poi lassetto istituzionale: lelezione del successore di Mattarella, il boccone più ghiotto. Nel bipolarismo ritrovato varrà la regola di schieramento? Dalle parti del Nazareno sarà necessario rilucidare il vecchio arnese della vocazione maggioritaria e pare che alcuni siano convinti possa funzionare anche con una legge elettorale proporzionale. Auguri. Va bene tutto, basta spiegarlo con chiarezza: agli alleati e ancor più agli elettori.