Cè attesa in Senato per il voto sulla proroga dello stato demergenza legato alla diffusione dellepidemia di coronavirus in Italia. Il governo, sulla base dei dati che illustrano come la pandemia in Europa e nel mondo sia tuttaltro che sconfitta, vorrebbe la proroga al 31 ottobre, mettendo in guardia dai rischi di unipotetica seconda ondata della quale più volte in questi mesi ha sottolineato il rischio il ministro della Salute, Roberto Speranza. Ma il Parlamento è spaccato tra maggioranza e opposizione. Il sostegno alla proroga è garantito dal Partito democratico, secondo il cui segretario, Nicola Zingaretti, il partito sosterrà qualsiasi iniziativa del governo volta a garantire la tutela della salute pubblica. Daccordo anche il Movimento 5 stelle, che con il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, è anchesso portavoce del fronte più cauto nellabbandonare i poteri concessi al presidente del Consiglio. Sì alla proroga anche da Leu e Italia Viva, anche se il partito di Matteo Renzi, come da settimane a questa parte, invita a utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per ripartire e non fossilizzarsi sullidea che il nostro Paese stia ancora attraversando la fase più acuta dellemergenza. Ma dallaltro parte dellemiciclo cè totale contrarietà alla proroga da parte di tutti i partiti di opposizione. «Siamo di fronte a una scelta politica che nulla ha a che vedere né con lepidemia, che non è vinta ma è sotto controllo, né tantomeno con linteresse nazionale», ha detto Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia. «Il governo non può utilizzare i ritardi accumulati durante lo stato demergenza per prorogare i pieni poteri al premier - ha proseguito lazzurra - In questi mesi lo stato demergenza non ha certo significato buongoverno sul fronte Covid». Sulla stessa lunghezza donda anche il leader della Lega, Matteo Salvini, che nel corso del convegno Covid-19 in Italia tra informazione scienza e diritti svoltosi ieri in Senato, ha detto: «Replicherò al professor Conte con una frase del professor Cassese: non si può prorogare lo stato demergenza se lemergenza non cè». Il riferimento è a una frase del giurista pronunciata nel corso dello stesso convegno, durante il quale Cassese si è fortemente opposto allidea della proroga, definendola «inopportuna e illegittima». «Bisogna tornare alla normalità - ha detto il giudice emerito della Corte costituzionale - si è fatto ricorso a delle norme adottate per le calamità naturali che non vanno bene per una pandemia». Proprio quel convegno, organizzato da Vittorio Sgarbi, ha suscitato non poche polemiche, visti i toni di fondo utilizzati dai presenti, definiti negazionisti da diversi organi di stampa. Cera, ad esempio, il cantante Andrea Bocelli, che senza troppi giri di parole ha detto di essersi sentito «umiliato e offeso» dal fatto di dover rimanere chiuso in casa «senza aver commesso reato alcuno». E illustrando un siparietto avvenuto in famiglia, dove i figli gli consigliavano di occuparsi «di Tosca e di Butterfly», il cantante ha detto di non conoscere nemmeno una persona che ha avuto necessità di essere ricoverata in terapia intensiva durante quella che ha definito «la cosiddetta pandemia». Tra gli altri, a inveire contro Dpcm e presunte cospirazioni cera anche il costituzionalista Michele Ainis, secondo il quale «se non possiamo negare che ci sia una pandemia con oltre 16 milioni di persone contagiate, allo stesso modo non si può nemmeno negare che ci sia stata una violazione delle regole, dello Stato di diritto in Italia». Con lemergenza coronavirus, ha continuato Ainis, «il parlamento è stato praticamente invisibile, soprattutto nel primo tempo della crisi. Le camere sono state sommerse da unonda di decreti legge e da parte del governo cè stato un abuso nelluso dei dpcm». Tornando alla dialettica parlamentare, anche Fratelli dItalia si schiera contro la proroga dello stato demergenza, che, secondo il presidente dei senatori del partito, Luca Ciriani, «da febbraio in poi è stato utilizzato al limite della costituzionalità. Noi non vediamo più alcun motivo di carattere tecnico, giuridico, sanitario e tanto meno politico per una proroga - ha detto Ciriani - È una richiesta strumentale e politica che serve al governo per blindarsi al proprio interno e mettere a tacere le voci di dissenso nella maggioranza». No anche da +Europa di Emma Bonino e Benedetto Della Vedova, secondo i quali la proroga non servirebbe affatto a prevenire e a gestire in modo più efficiente la pandemia, ma soltanto a prorogare il governo via dpcm.