Il punto estremo del degrado, nella poltiglia mediatico-giudiziaria, non arriva mai: è la volta di Rocco Casalino, preso di mira per le vicende attribuite José Carlos Alvarez Aguila, suo compagno e coinvolto in operazioni di trading on line segnalate da Bankitalia. Siamo al punto che non solo si tratta la questione con i soliti toni apodittici riguardo alle presunte responsabilità penali, ma si arriva a usare «l’omosessualità come aggravante politica», per citare le parole del deputato dem Andrea Romano, diffuse poco fa via twitter. Ma il grigiore dell’uso politico della giustizia-show si intreccia anche con responsabilità vere, effettive, di Casalino. Che non corrispondono certo a quella di avere un compagno autore, forse, di traffici finanziari non lineari, quanto di aver a propria volta scaraventato, in varie occasioni, vicende giudiziarie contro gli avversari. A ricordarglielo, con un post facebook che definire velenoso sarebbe riduttivo, è Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia viva alla Camera: «Per anni i 5 Stelle ci hanno attaccati perciò che hanno fatto (o non hanno fatto) i nostri affetti più cari. Oggi che Rocco Casalino è nella stessa situazione per i suoi affetti, noi siamo diversi. Molto diversi da loro. Noi siamo garantisti, noi siamo seri, noi siamo Italia viva». Il tono è beffardo, troppo. Anche se forse la piccola vendetta ci può stare. In ogni caso rimanda al quesito: quale sarà l’atteggiamento dei pentastellati su una storia usata in modo così discutibile? Scopriranno la sciagura della giustizia mediatica? Un’altra figura non lontana da Renzi, anche se rimasta con tutti e due piedi ben saldi a presidiare la postazione di capogruppo pd al Senato, Andrea Marcucci, lancia un messaggio, di nuovo su twitter, piuttosto assonante con quello di Boschi: «Non ho motivi di particolare sintonia con Rocco Casalino, anzi spesso giudico negativamente molte delle sue trovate comunicative. Oggi il portavoce di Conte è sottoposto a una accusa mediatica inconsistente, presentata come plausibile per l’omosessualità di Casalino. Ributtante. Io sono un garantista». Ributtante, sì. Qualunque uso mediatico della giustizia, soprattutto se riferito a indagini mai sottoposte a verifica processuale, è davvero ributtante.