di Alessandro Parrotta* La situazione legata alla diffusione del Covid-19 ha avuto, soprattutto nei Paesi in cui il virus si è dimostrato maggiormente aggressivo (tra cui proprio l’Italia), forti ripercussioni in ogni ambito e settore della vita di tutti i cittadini; alla complessità del momento, conseguente alla crisi epidemiologica, si è, peraltro, aggiunta la circostanza che per farvi fronte l’Esecutivo abbia adottato numerosi atti aventi forza di legge, ciascuno introducendo nuove e diverse disposizioni in tutti i settori, da quello giudiziario a quello del mondo del lavoro. Proprio dal punto di vista delle imprese, gli interrogativi e le incognite, se possibile ancora maggiori rispetto agli altri ambiti, sono, peraltro, acuite dalla commistione da un lato della gestione del rischio legato al contenimento del virus negli ambienti di lavoro (con conseguenti profili di responsabilità a carico degli organi apicali) e - specularmente -  dall’altro lato degli strumenti che - operativamente - ogni datore di lavoro deve, quindi, fattivamente adottare per essere compliance ai nuovi modelli di condotta e protocolli così come adottati e riformati dalla cosiddetta normativa di emergenza, che ha configurato un rebus di norme collegate tra loro di ardua comprensione. Dalla necessità di fornire risposte al settore imprese, nasce il volume “Covid-19 e tutela dell’impresa. Manuale giuridico-operativo con addendum pratico” quale strumento di lavoro per i professionisti del settore, e va inteso, soprattutto, quale ausilio diretto al mondo delle aziende, ai suoi lavoratori e rivolto ai medesimi datori di lavoro, chiamati ad operare, forse fra tutte, nella più organica disciplina di gestione di rischio settoriale per eccellenza: l’impresa. In concreto, che processi seguire? Come ponderare ed arginare il rischio nascente dall’imprevedibile emergenza sanitaria? Quali le priorità in sede di valutazione degli eventi rischiosi? Il volume, nelle forme dell’ebook collettaneo a più mani con primari professionisti, si propone proprio l’obiettivo di essere la bussola con cui orientarsi in questo delicato momento storico. Infatti, sebbene nelle nostre università – anche le più rinomate – ci si cimenti ancora oggi ad insegnare che il rischio d’impresa è soltanto quello del socio e si misura in ragione del suo conferimento in società, nel mondo della pratica professionale, nelle aule di giustizia, si è invece appresa la necessità di un approccio interdisciplinare ove le diverse materie, dagli adeguati assetti organizzativi di stampo civilistico alla valutazione integrata del rischio di matrice Iso-sistemica, sono unite da un sottile, purpureo, filo rosso: l’alea penale, acuita dall’obbligatorietà della sua azione. In particolare, l’opera, seguendo un percorso chiaro e preciso, accuratamente forgiato, porta lo studioso a maturare una propria idea che sarà la base giuridica per la soluzione pratica al problema: un aiuto prezioso per comprendere il tracciato è solcato grazie all’analisi del contesto che occorre comprendere a fondo, ma non per neutralizzare il cosiddetto rischio Covid-19 – cosa di per sé impossibile – bensì per saper apprezzare criticamente le norme in coerenza con la tutela del patrimonio aziendale formato dai lavoratori, in ossequio alle direttive governative di facilitazione dello smart working o di tutela del lavoratore che opera presso terzi. Un ulteriore aiuto, non solo per accrescere la sensibilità degli operatori, è fornito dallo studio sulla tutela di tutti coloro che accedono in azienda, arrivando ad affinare le tecniche di valutazione del rischio ex d.lgs. 81/2008. Proprio con riferimento al diritto penale del lavoro giunge la disciplina del d.lgs. 231/2001 che – ora più che mai – coinvolge direttamente la vigilanza in un insieme di flussi e controlli propri dei protocolli gestionali anche in settori apparentemente antivirali quali i rapporti con la P.a. e la formazione del bilancio. Il cerchio si chiude per il tramite di un protocollo, quale addendum ai sensi delle interpretazioni dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, col quale - anche se il Legislatore non ha ancora colto l’occasione per un coordinamento normativo volto ad un Testo Unico d’Impresa – intraprendere il percorso di adeguamento oggi richiesto. In definitiva, opere come questa, dal punto di vista pratico, contribuiscono a formare, in pochi e semplici passaggi, la consapevolezza di studiosi, operatori e imprenditori che vogliano interfacciarsi con la moderna realtà aziendale, soprattutto in momenti come quelli che stiamo vivendo, in occorrenza dei quali il Governo e tutti i vari enti di settore, in esecuzione della c.d. normativa di emergenza, adottano in un brevissimo lasso di tempo numerosi provvedimenti sottesi al contenimento proprio della situazione di crisi. *direttore Ispeg (Istituto per gli studi politici economici e giuridici) e coautore del libro  “Covid-19 e tutela dell’impresa. Manuale giuridico-operativo con addendum pratico”