Dopo San Luca, Reggio Calabria. Klaus Davi, giornalista e massmediologo, ci riprova. E questa volta scende in campo per sfilare la poltrona di sindaco a Giuseppe Falcomatà.

Perché ha scelto Reggio Calabria?

Sono già consigliere comunale a San Luca e ho l' 85 per cento di presenze in Consiglio comunale. Significa che è il mio è un impegno politico vero, non un’operazione di immagine. E la scelta di candidarmi come sindaco di Reggio è in continuità narrativa con questo impegno. Mi sono innamorato di questa umanità sobria tanto tempo fa e non ne posso fare più a meno.

Sì, ma Reggio non è San Luca...

È vero, ma a Reggio c'è un vuoto in questo momento. Falcomatà, pur essendo una persona perbene, è invotabile, non essendo riuscito a risolvere i gravissimi problemi della città come quello legato ai rifiuti. E il centrodestra non sa ancora bene che pesci pigliare.

Lei è nato in Svizzera e vive a Milano, come nasce il suo interesse per Reggio Calabria?

Mi occupo di questa città da anni come giornalista. Conosco bene Reggio, ho raccontato le famiglie mafiose di questo territorio e mi è sembrato naturale decidere di candidarmi. So che non sarà una passeggiata, soprattutto da outsider, ma voglio provarci.

Ha già ricevuto il sostegno di qualche lista, magari civica?

Tutto in alto mare al momento, ma spero che nelle prossime settimane possano convergere sulla mia candidatura alcune liste per ora in embrione. Molto dipenderà da cosa farà il centrodestra, che ancora non ha ufficializzato il nome del proprio candidato, per capire come si comporteranno le varie civiche.

Non si sa il nome del futuro candidato del centro- destra ma si conosce già il partito che lo esprimerà: la Lega. Se lo immagina Alberto da Giussano sulla punta dello Stivale?

La Lega è molto cresciuta a Reggio, ma è chiaro che la decisione di presentare un leghista è stata presa a Roma, in una logica di spartizione delle candidature: a Forza Italia la Campania, al Carroccio Reggio.

Il Movimento 5 Stelle non ha ancora scelto un candidato. Potrebbe chiedere il loro sostegno?

Sono pronto a dialogare con tutti, ma tenderei a evitare i partiti, privilegiando il civismo, in sintonia con tutto il mio percorso.

Perché un reggino dovrebbe votare Klaus Davi?

Perché già a San Luca ho dimostrato quanto sia concreto il mio impegno. Per migliorare la vita dei miei concittadini ho incontrato ministri e lavorato al fianco della comunità. Certo, Reggio è un'altra storia, ma il mio obiettivo principale è portare alle urne il non voto.

Disoccupazione, gestione dei rifiuti e delle risorse idriche. Sono questi i problemi maggiori della città. Da dove pensa di cominciare?

Mi rendo conto che i problemi siano enormi e che non esiste una bacchetta magica per risolverli in un colpo solo. Quello che posso garantire io è l'impegno in prima persona per farmi ascoltare.

La sua agenzia di comunicazione ha appena prodotto uno spot sulle spiagge della Locride, dove «c'è la cultura del rispetto del suolo e del distanziamento sociale», a differenza del Nord, dove «col dilagare della pandemia» non sarà più possibile un turismo di massa. Ha scatenato un putiferio...

È una pubblicità comparativa, mette a confronto un luogo con un altro, è normale che qualcuno possa non prenderla bene. Uno spot si può criticare, come si può criticare un articolo di giornale, ma abbiamo raggiunto 100 mila visualizzazioni e finalmente in tanti hanno avuto modo di scoprire queste spiagge incredibili della Calabria. A me interessava che la Locride non venisse identificata più come la terra dei sequestri di persona e del narcotraffico. Posso dire che in 48 ore abbiamo raggiunto l'obiettivo. Vorrei però sottolineare che nello spot non compare né la parola Covid, né malattia. Qualcuno ha voluto forzare giornalisticamente il concetto, ma non corrisponde alla realtà.