Stanno suscitando più di un mal di pancia tra gli avvocati le recenti modalità di accesso in Cassazione previste per la fase due, iniziata lo scorso 12 maggio, della giustizia. In particolare, sono pochi i “posti” disponibili nel singolo giorno.

Ma andiamo con ordine. Fino al prossimo 30 giugno, gli avvocati che devono depositare un ricorso o un controricorso presso la cancelleria civile di piazza Cavour sono obbligati a utilizzare l'applicativo “Ufirst”, disponibile sia su smartphone che tablet. Tramite questo applicativo, che sostituisce il “vecchio” ritiro del ticket presso il totem posizionato all'ingresso della Corte, non più in funzione per evitare gli assembramenti, è possibile accedere al servizio telematico di prenotazione online della Cassazione. Possono accedere agli uffici della cancelleria solo gli avvocati muniti di prenotazione, da mostrare all'ingresso. L'applicazione fornirà il giorno e l'ora dell'appuntamento. La priorità viene data al deposito di atti urgenti che scadono nello stesso giorno o nei giorni appena successivi. Per i ricorsi principali e incidentali, sono aperti tre sportelli, con un intervallo fra gli utenti di 10 minuti. Per ogni prenotazione è possibile depositare un solo atto. Per i controricorsi e atti successivi, invece, ogni prenotazione permette di depositare due atti. In entrambi i casi, ciascun utente può effettuare al massimo tre prenotazioni.

I posti a disposizione, fanno però rilevare gli avvocati, sono pochi e bisogna tenere costantemente sotto controllo l’applicativo per evitare di perdere lo “slot” libero. I servizi della cancelleria centrale civile sono disponibili dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13. Non è stata prevista la giornata del sabato, che avrebbe dato un contributo importante per lo svolgimento di questo genere di incombenze, aggiungono gli avvocati. Dalla Suprema corte fanno sapere che, anche in vista dell’entrata in vigore del processo telematico civile in Cassazione, gli avvocati devono privilegiare l’invio per posta dei ricorsi e dei controricorsi, evitando di venire personalmente in cancelleria.

Il Covid, va detto, ha radicalmente cambiato, come accaduto in tutti i tribunali, anche i riti del palazzaccio. L’accesso alle cancellerie civili e penali, all’archivio centrale civile e all’Urp è ora limitato a un solo utente per volta e nel rispetto del distanziamento di almeno un metro. Negli uffici a diretto contatto col pubblico sono stati installati schermi protettivi in plexigas e colonnine segnapercorso con nastro estensibile per coordinare i flussi degli utenti.

Per l’accesso alle aule di udienza infine, tutti devono essere dotati di guanti e mascherine. Tutto ciò almeno fino alla prossima fase tre quando, si spera, ci sarà il ritorno alla normalità.