A 46 anni dalla strage neofascista di Piazza della Loggia, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella invia un messaggio di vicinanza ai bresciani, ancora feriti da quell'evento tragico. «Brescia ha risposto, ora come 46 anni fa, con coraggio, con dignità, con la solidarietà di cui la sua comunità è capace. L’unità con la quale i bresciani reagirono all’attentato terroristico del 1974 fu decisiva per spezzare la catena eversiva che, attraverso una scia di sangue e di morti innocenti lunga diversi anni, intendeva minare le fondamenta popolari della democrazia e colpire i principi costituzionali», scrive il capo dello Stato in una nota. «L’impegno e la solidità democratica di Brescia sono divenuti una testimonianza per l’intero Paese, e il presidio della memoria, coltivato dai familiari delle vittime, dalle istituzioni locali, dalle formazioni sociali costituisce tuttora un valore quanto mai prezioso e un bene comune, a disposizione anzitutto delle generazioni più giovani», ricorda Mattarella. «Riprendere il cammino dopo la sofferenza, il dolore, il lutto è sempre faticoso. Ancor più sentiamo il bisogno di una comunità partecipe quando non abbiamo da soli le forze per superare un’avversità. Insieme è possibile», aggiunge il Presidente. «Dopo la bomba del 28 maggio non è stato facile giungere alla verità e completare il percorso della giustizia. Oggi esprimiamo riconoscenza agli uomini dello Stato che hanno contribuito a svelare le responsabilità e ricostruire il piano eversivo in cui l’attentato era inserito. Insieme a loro, ringraziamo quanti hanno tenuto sempre viva la domanda di giustizia». Ai familiari di chi fu ucciso, ai tanti feriti, agli amici e ai compagni di lavoro la Repubblica rinnova il sentimento più intenso di vicinanza e solidarietà. Il legame di Brescia con la democrazia, con la storia e lo sviluppo del nostro Paese, si manifesta sempre più saldo». Per la strage di Piazza della Loggia, dopo tre processi e 43 anni, sono stati condannati in via definitiva, nel 2017, Carlo Maria Maggi, capo del gruppo neofascista Ordine nuovo nel Triveneto, e Maurizio Tramonte, militante padovano di On e informatore del Sid.