Ad annunciarlo è il capogruppo Iv in Giunta per le autorizzazioni del Senato, Francesco Bonifazi: Italia Viva ha deciso di «non partecipare al voto sulla vicenda Open Arms: ci rimettiamo dunque allaula». La ragione è sufficiente ad aprire un nuovo strappo: «Non cè stata a nostro parere unistruttoria seria, così come avevamo richiesto sia in questo caso che nella precedente vicenda Gregoretti: era necessario ricevere indicazioni sui rischi reali di terrorismo e sullo stato di salute riguardo alle imbarcazioni bloccate in mare dallex ministro dellInterno, che non sono arrivate», si legge in una nota. «La motivazione principale per cui Italia Viva decide di non partecipare al voto risiede però nel fatto che, dal complesso della documentazione prodotta, non sembrerebbe emergere lesclusiva riferibilità allex ministro dellInterno dei fatti contestati. Diversamente - aggiunge - pare che le determinazioni assunte da questultimo abbiano sempre incontrato, direttamente o indirettamente, lavallo governativo. Numerosi sono dunque i dubbi che ancora oggi residuano in riferimento al caso Open Arms. Sarebbe stato opportuno - conclude Bonifazi - che tali incertezze venissero chiarite mediante unattività istruttoria ulteriore. Dunque, allo stato dellarte, Italia Viva, coerentemente con le posizioni tenute nelle precedenti votazioni, ed in mancanza degli elementi istruttori richiesti, decide di non partecipare al voto», conclude lesponente di Iv. Così, la Giunta per le Immunità ha respinto con 13 voti a 7 la richiesta di autorizzazione a procedere per l'ex ministro. Contro il processo, infatti, dovrebbero pronunciarsi i 4 senatori di Forza Italia, i 5 rappresentanti della Lega, Alberto Balboni di Fratelli dItalia, Meinhard Durnwalder delle Autonomie e anche Mario Giarrusso, ex M5s ora nel Misto. Contro la relazione, invece, si dovrebbero esprimere i 5 senatori M5s, Pietro Grasso di Leu, Anna Rossomando del Pd e Gregorio De Falco del Misto. Il tutto, però, apre poi a scenari inediti in Aula, dove la maggioranza potrebbe rispostarsi verso il sì. In ogni caso, l'ennesima grana politica da dover gestire per l'ammaccata alleanza giallorossa, terremotata di nuovo da Iv proprio sul terreno non proprio giudiziario, ma comunque paragiudiziario.