E' alta tensione nella maggioranza sul ricorso al fondo salva Stati (Mes), con il Movimento 5 stelle, contrario, che accusa il Pd, favorevole, di "mettere in discussione la linea del governo e del presidente del Consiglio Giuseppe Conte". Mentre il premier, in vista dell'accordo finale che dovrebbe arrivare dal Consiglio europeo del 23, e' concentrato sulla trattativa e proseguono, intensi, i contatti diplomatici avviati dal governo, il dibattito interno alla maggioranza si infiamma al punto da spingere il Pd a dover chiarire che "il governo non rischia la crisi". Ma è tensione anche nel centrodestra dopo la ricostruzione di Berlusconi che, non solo ha appoggiato il ricorso al Mes: "Non demonizziamolo", ha scritto sul Giornale, ma anche chiarito che fu il suo governo di centrodestra a dare il via alla trattativa sul Mes :Fu il governo di centrodestra che avevo l'onore di guidare nel 2011 a trattare il Meccanismo europeo di stabilità, il cosiddetto Mes". Replica stizzita di Giorgia Meloni: "Berlusconi è d'accordo con Prodi e non con me. Non è la prima volta" Il tema che sta infiammando la politica italiana e' l'accordo raggiunto in sede di Eurogruppo che ha dato il via libera all'uso, tra gli altri strumenti (Bei, Bce e Sure), di fondi del Mes, a zero condizionalita' e limitatamente alle spese sanitarie. All'indomani dell'intesa, Conte ha chiarito che la linea del governo e' di non ricorerre ai fondi del Mes "ne' oggi ne' mai", mentre il Pd ieri e' uscito allo scoperto, con i suoi capigruppo e il segretario Nicola Zingaretti, che si sono detti d'accordo all'ipotesi di "sfruttare i soldi sulla sanita'" messi a disposizioni dal Mes "ma senza condizionalita'". Anche Italia viva di Matteo Renzi, mentre un'altra parte di Leu (Stefano Fassina) e soprattutto il primo partito della maggioranza per numeri in Parlamento, il Movimento 5 stelle, sono fermamente contrari. Divisa anche l'opposizione con Lega e Fratelli d'Italia contrari, mentre Forza Italia e' favorevole all'accesso ai fondi. Rispetto al Mes, scandisce il capo politico del M5s Vito Crimi, in un'intervista al 'Fatto quotidiano', "la posizione di Renzi non mi stupisce, lui non mi stupisce mai; invece mi stupiscono le parole del Pd, perche' mettono in discussione la linea del governo e del presidente del Consiglio Conte, che ha espresso la necessita' di altri strumenti contro la crisi". Cio' rischia di danneggiare anche la trattativa in Europa, sostiene Crimi, per "l'atteggiamento sbagliato del Pd, che sta smentendo il premier". "Serve che il Pd chiarisca al Paese perche' ha cambiato posizione". Ancora piu' duro il sottosegretario M5s agli Esteri, Manlio Di Stefano: "Stamattina ho sentito il capogruppo del Pd alla Camera Delrio dire 'il Mes e' una disponibilita', secondo me e' un successo averlo ottenuto senza condizionabilita', ammesso che sia cosi''. In pratica, Delrio ha ammesso candidamente di non sapere nulla sul tema della condizionalita' ma comunque, alla cieca, si e' lanciato contro la linea sul Mes del governo e del presidente Conte", accusa Di Stefano.