Entrare nelle case di tutti? Si può. Nell’era del Coronavirus il diritto alla privacy è quasi abolito, essendo i presunti “violati” i primi ad aprirci la porta e farci accomodare in salotto. L’avete notato? In ogni trasmissione cui partecipa, Carlo Cottarelli ci riceve vicino all’attaccapanni per spiegarci se ce la faremo a riprenderci dalla botta economica. Diciamo che è una cosa irresistibile: dare una sbirciatina dietro le spalle degli ospiti televisivi in isolamento. Cottarelli colpisce per la scelta della location. Niente salotto, niente libreria. Pare che parli da un corridoio ben arredato, sulla sinistra l’appendiabiti. Le case degli altri si assomigliano un po’ tutte. Quadri alle pareti, non tutti eccelsi, e librerie fitte fitte. Una platea di intellettuali. Ma è anche vero che avere alle spalle dei volumi, non quelli finti di Berlusconi ai bei tempi, produce affidabilità immediata, certifica opinioni ragionate, basate su scienza e conoscenza. Spariglia Matteo Salvini e in questo caso gli fa onore. Ospite di Floris, si fa riprendere in un luogo della casa imprecisato. Si vede chiaramente un citofono. Che sia banalmente l’ingresso? Dietro un mobile con trovarobato di oggetti non indimenticabili, nemmeno un libro. Appoggia le mani su un tavolo di cui si intravede a tratti il ripiano. Lo stesso tavolo – assicura – dove ha appena finito di fare i compiti di matematica con la figlia.

Le case degli altri assomigliano ( a volte) ai padroni. Matteo Renzi ha scelto di farsi riprendere in uno studio che sembra più lungo che largo ed ha un elegante soffitto di travi bianche. Stile techno, da architetto. Deve essere il suo rifugio nella nuova casa di cui si è tanto parlato all’epoca dell’acquisto. Una casa che difende con le unghie e con i denti dalla curiosità dei vicini che lo filmano con la famiglia in giardino e poi mandano i video ai giornali e sui social, inventandosi feste dei figli e scorte per gli amici. Ma le travi bianche sono spettacolo aperto al pubblico. Fanno parte del nuovo

Irito televisivo per cui ognuno mostra dove vive ( o dove lavora) ben attento a non strafare, perché non sarebbe di buon gusto in momenti così tristi. Maria Elena Boschi si tiene alle spalle un enorme quadro rosso con fiammate di giallo che sembrano quasi disegnarle sopra la testa una chioma dorata. Lei è vestita da business woman, occhiali inforcati. Contrasto perfetto con i colori forti della parete. Al contrario Giorgia Meloni ci introduce nel bianco/ nero fotografico. Maxi immagine astratta. Nessun tricolore da inquadrare. E nemmeno una mascherina sul viso, di quelle ultime prodotte dallo staff del suo partito, con il logo di Fratelli d’Italia ( pare registrando qualche imbarazzo).

Ospite di Myrta Merlino, il regista Ferzan Ozpetek ci fa intravedere la sua meravigliosa cucina con i mattoni a vista. Lui sta oltre il vetro, in uno studio, ma lo sguardo è attirato da mestoli e camino. Della casa di Conte nulla si sa e nemmeno di quella di Luigi Di Maio. Entrambi, anche dopo la mezzanotte, si concedono alle telecamere rintanati in uffici istituzionali, spesso provvisti di bandiere. Ma noi, diciamo la verità, ci divertiamo con l’attaccapanni di Cottarelli. Oppure con la bottiglia di salsa di pomodoro, messa in bella vista, nella tana dell’imprenditore Francesco Mutti, impegnato a rassicurarci sul futuro economico del Paese dopo la pandemia.