«In due giorni siamo riusciti a produrre i 50 kit di valvole e trasformare le maschere per lo snorkeling in maschere respiratorie per gli ospedali di Brescia. Tenga presente che una stampante 3D ha bisogno di quattro ore per realizzarne uno. Noi abbiamo 40 stampanti e ci siamo riusciti. Ora siamo fermi, come prevede l’ultimo decreto del governo per l’emergenza Covid- 2019». A parlare è Domenico Orsi, uno dei cinque soci della 3DRap, azienda nata in un piccolo laboratorio nel centro storico di Mercogliano, a pochi chilometri da Avellino e alle pendici del monte Partenio, dove sorge il santuario della Madonna di Montevergine, famoso anche per la “juta dei femminielli” nel giorno della Candelora. Alla fine della maratona lavorativa, ovviamente gratuita, la 3DRap mercoledì ha scritto sui social con soddisfazione: “Ce l’abbiamo fatta! È stata una vera e propria corsa contro il tempo, ma siamo riusciti a produrre gli oltre 50 kit di valvole per respiratori polmonari promesse al Fablab di Brescia, soddisfacendo così il 10% delle richieste della Protezione Civile Lombarda. Oltre 230 ore di stampa, impegnando tutte le macchine presenti nel lab ed il nostro personale che si è alternato suddividendosi in 4 turni per rispettare le norme di sicurezza. Il pacco è già partito e ringraziamo ancora una volta Ups per averci aperto un canale preferenziale, così da assicurare la celerità di questa importante consegna. Forza Lombardia e Forza Italia!”.

Domenico Orsi insieme con i suoi amici e soci ( Antonio De Stefano, Davide Cervone, Beniamino Izzo e Giovanni Di Grezia) ha fondato la 3DRap che si occupa di prototipazione digitale e stampa 3D. Il loro core business è la stampa di prodotti per le corse automobilistiche virtuali, realizzati con le stampanti 3D e con materiali interamente biodegradabili. Uno dei prodotti di maggiore successo è l’hand controller per simdriver disabili, il dispositivo manuale che permette di accelerare e frenare con le dita. Ma anche tanti pezzi di ricambio, trofei a impatto zero per i campionati on line e nuove collaborazioni con i piloti delle corse simulate hanno permesso ai giovani ingegneri di 3DRap di ottenere numerosi premi e riconoscimenti e di partecipare a vetrine internazionali come Smau. La 3DRap commercializza i suoi prodotti in oltre cento paesi in tutto il mondo e a breve si trasferirà in un capannone industriale, lasciando il piccolo laboratorio dal quale è partita.

«Abbiamo La nostra attività è molto flessibile, non è difficile e abbastanza veloce riconvertire la produzione delle stampanti digitali. L’idea è venuta all’ex primario dell’Ospedale di Gardone Valtrompia ( BS), Renato Favero, che ha contattato Isinnova per condividere il progetto. In seguito il Fab- Lab bresciano ha lanciato un appello sui social per intensificare la produzione dei pezzi per modificare le maschere da snorkeling, rendendole un dispositivo da impiegare in caso di conclamata situazione di difficoltà. La Protezione civile ha chiesto 500 pezzi ed è partita in rete la ricerca di aziende in stampa 3D in grado di realizzarle. Noi abbiamo subito aderito con entusiasmo».

Raggiunto l’obiettivo i cinque soci della 3DRap si sono dovuti fermare perché, come spiega Domenico Orsi «prima di questa produzione avevano già aderito alle misure previste dal decreto “Cura Italia”, chiedendo la cassaintegrazione per i nostri tre dipendenti. Poi è partita la produzione dei kit». Ma i ragazzi non si sono persi d’animo e hanno messo in condivisione in rete il progetto Isinnova per cercare aziende e privati con stampanti 3D in grado di realizzare le valvole per le maschere. «A Brescia hanno raggiunto i 500 kit di cui avevano bisogno - spiega Orsi -, ma ora siamo sommersi di richieste da parte delle strutture ospedaliere del Sud. Abbiamo istituito un indirizzo mail ( info@ 3DRap. it) al quale ci si può rivolgere per mettere a disposizione la propria stampante 3D. Noi abbiamo contattato un’azienda casertana che ha disponibilità di oltre 2000 maschere da snorkeling, come quelle utilizzate a Brescia. Abbiamo chiuso la filiera anche con la logistica e stiamo riuscendo a fare da tramite e da megafono per questo progetto per gli ospedali del Sud».