Come il latte, il pane, la pasta, gli articoli igienici e sanitari, il carburante: per lo Stato di San Francisco anche la Marijuana fa parte dei beni essenziali, o "generi di prima necessità". E dunque, nonostante la serrata decretata lo scorso 17 marzo (è stata la prima a farlo negli Usa)  per fronteggiare l'epidemia di Covid-19 che ormai galoppa nelle praterie e nelle città americane, la filiera della cannabis resterà aperta nella seconda città della California, nella quale è stata legalizzata a scopi terapeutici dal lontano 1996. Se i punti vendita sono ridotti all'osso e per entrare è necessario rispettare le misure di distanziamento sociale, al contrario il sistema di consegna a domicilio funziona perfettamente ed è stato addirittura  potenziato per non lasciare nessuno "a secco".
Secondo le autorità locali la cannabis "risponde a un bisogno della popolazione", e come spiega Susan Phillip, direttrice del Centro di controllo di sanità pubblica di San Francisco "le persone contano sulla cannabis terapeutica per i dolori cronici, gli attacchi epilettici, gli stati di depressione mentale, e tantissime altre patologie e condizioni".