«L’intesa che abbiamo trovato con il governo - spiega la segrtarfia Cisl - non è stata certo facile, ma è sicuramente un buon risultato che rassicura tutto il mondo del lavoro in questo momento grave e tragico per il nostro Paese. Abbiamo ridefinito meglio le filiere produttive davvero indispensabili per affrontare questa fase così difficile e particolare per la vita delle persone, modificando profondamente quella che era la prima lista definita dal decreto del governo di domenica scorsa». Sicurezza, il ruolo dei Prefetti Vanno tutelate le produzioni essenziali, il reddito dei lavoratori e la salute

L’Intesa

che abbiamo trovato ieri con il governo non è stata certo facile, ma è sicuramente un buon risultato che rassicura tutto il mondo del lavoro in questo momento grave e tragico per il nostro Paese.

Abbiamo ridefinito meglio le filiere produttive davvero indispensabili per affrontare questa fase così difficile e particolare per la vita del Paese e delle persone, modificando profondamente quella che era la prima lista definita dal decreto del governo di domenica scorsa. Si è scelto insieme di restringere, circoscrivere bene le produzioni davvero indispensabili per garantire la continuità del nostro sistema sanitario e del settore dell’agro- alimentare, cioè quelle che sono le produzioni essenziali nel nostro Paese in questo situazione di emergenza. I prefetti dovranno ora coinvolgere le organizzazioni sindacali nei territori per le autocertificazioni delle imprese, ed anche nel settore della Difesa, il governo si è impegnato a ridurre le produzioni, salvaguardando sole le attività essenziali.

Abbiamo chiesto come Cisl anche un intervento forte sull'Abi per il settore delle banche e sull'azienda Poste italiane per garantire la sicurezza in tutti gli uffici, viste le condizioni spesso inaccettabili per i lavoratori e per i cittadini che a migliaia ogni giorno si rivolgono agli sportelli di questi importanti servizi pubblici. In tal senso, il ministro Patuanelli si è impegnato ad intervenire per migliorare urgentemente le attuali condizioni anche di questi fondamentali segmenti lavorativi. Questa è un esigenza che per noi vale per tutti i luoghi di lavoro, dove va garantita l'applicazione del protocollo sulla sicurezza che abbiamo siglato una settimana fa a Palazzo Chigi con le associazioni imprenditoriali.

Dobbiamo riuscire a salvaguardare tutti i lavoratori e le lavoratrici, sospendendo le attività non indispensabili. Anche in questo modo si può combattere il diffondersi del virus nel nostro Paese. La tutela della salute resta per noi oggi l’obiettivo principale insieme alla salvaguardia delle produzioni essenziali e del reddito di tutti i lavoratori. Bisogna dotare chi lavora degli indispensabili dispositivi di protezione individuali in tutti i luoghi di lavoro. Questo vale soprattutto per gli operatori della sanità che si trovano a fronteggiare l'epidemia negli ospedali pagando un prezzo altissimo in termini di vite umane.

Per questo il governo si è impegnato a monitorare congiuntamente con il sindacato l’applicazione di tutti i provvedimenti e del Protocollo sulla sicurezza. Siamo vicini a tutte le comunita', alle persone colpite dal virus, a coloro che con grande senso di responsabilità, mettendo anche a repentaglio la propria salute e la propria vita, stanno garantendo i servizi ed il mantenimento, in una situazione grave, inedita e di emergenza, delle condizioni, per quanto possibile, normali di vita.

A loro e a tutti coloro che lavorano va oggi il nostro pensiero, la nostra gratitudine e la nostra vicinanza. Una cosa è certa: come in altri momenti difficili della storia del nostro Paese, il sindacato unitariamente non farà mancare il suo impegno per garantire il più possibile le tutele, le garanzie di salute e di sicurezza sul lavoro e nella vita quotidiana, anche nella prospettiva di ripresa e di ricostruzione che ci aspetta una volta sconfitto questa terribile epidemia.