Che in questo Paese non si possa più parlare senza essere sepolti da valanghe di improperi e minacce è ormai noto. Così come non si può neppure più assumere, da avvocati, la difesa di persone accusate di reati gravi: anche in casi del genere scatta il linciaggio, quanto meno digitale. Il fatto che Carlo Verdelli, Direttore di un grande giornale come Repubblica, sia ora costretto a girare sotto scorta per le ripetute minacce subite negli ultimi mesi è uno dei punti più estremi di tale deriva. Al Direttore Verdelli va la solidarietà e la affettuosa vicinanza del comitato di redazione de “Il Dubbio”. Nella convinzione che la via d'uscita non possa consistere nel continuare a tenere sotto scorta le persone perbene, ma che sia necessario promuovere, a tutti i livelli della comunicazione, la civiltà del dialogo e la cultura della dialettica, base di una democrazia a cui ogni giorno ormai si cerca di assestare colpi fatali. Il comitato di redazione