Non sarà chi dispone dello stato di eccezione di schmittiana memoria perché i padri costituenti vollero respingere ogni tentazione autoritaria, ma c’è.

È il rappresentante dell’unità nazionale e dispone non solo dei poteri espliciti che sono previsti dall’art. 87 della Costituzione, ma anche di tutti quei poteri impliciti e di “moral suasion” che sono descritti dalla sentenza n. 1 del 2013 della Corte costituzionale.

Ed è un catalogo ancora aperto, all’interno del quale, in una situazione ove è in gioco la stessa sopravvivenza della Repubblica italiana come entità politica ed economica, il potere estero del Capo dello Stato viene ad assumere tutta l’ampiezza occorrente per la difesa della Repubblica.

Ma come si manifesta questo potere?

Anche e soprattutto in modo non formale, quando sia necessario per difendere la collettività nazionale.

L’esempio lo abbiamo avuto sotto gli occhi. È il comunicato della Presidenza della Repubblica di giovedì scorso in risposta alla intervista della Presidentessa della BCE che ha fatto crollare i mercati finanziari. E non solo. Mai come in questa situazione gli italiani hanno capito che, confermando le parole dette al momento della elezione, il Capo dello Stato è accanto a loro.

È uno di loro e l’articolo 87 della Costituzione non è fatto solo di parole, ma abbiamo l’immagine vivente del garante dell’equilibrio costituzionale descritto dalla Costituzione.