«È il tempo della fermezza. Ho incontrato i sindaci dei capoluoghi lombardi e il presidente di Anci Lombardia, chiedono tutti la stessa cosa: chiudere tutto adesso (tranne i servizi essenziali) per ripartire il prima possibile. Le mezze misure, labbiamo visto in queste settimane, non servono a contenere questa emergenza». La proposta shock arriva dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che da giorno ha ingaggiato una battaglia contro il Governo per le misure prese contro il Coronavirus. Ma mentre nei giorni scorsi criticata il premier Giuseppe Conte per la decisione di isolare la Lombardia come "zona rossa", ora chiede misure ancora più drastiche, proponendo di chiudere tutto: quindici giorni di isolamento totale, chiudendo uffici e negozi, alimentari esclusi, riducendo al minimo i servizi di trasporto, sui quali ieri Conte ha assicurato continuità, per garantire gli spostamenti dei lavoratori.   [embed]https://www.facebook.com/fontanaufficiale/photos/a.557909114549969/1158103251197216/?type=3&theater[/embed]   Della stessa idea anche l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, che conferma la proposta avanzata al governo di chiudere tutte le attività commerciali. «Forse è arrivato il momento di inasprire ancora di più le misure - ha dichiarato in collegamento con Agorà -. Chiudere per 15 giorni interamente almeno la Lombardia può servire a ridurre o bloccare la diffusione del virus, lo dicono gli esperti. Perché noi altri 15 o 20 giorni con una crescita così forsennata delle persone nei pronto soccorso e nelle terapie intensive non li reggiamo, non li regge la Lombardia e non li regge l'Italia».