"Ci sono persone non laureate molto più brave di persone laureate". Così Massimo Giletti presenta Adriano Panzironi, il giornalista pubblicista inventore della dieta Life 120, ospite per la seconda volta negli studi televisivi di Non è l'Arena. Certo, Giletti spiega che Panzironi non è un medico, che a breve dovrà affrontare un processo per esercizio abusivo della professione, che possiede diverse società articolate in scatole cinesi (aziende agricole, holding, e anche un cinema) che generano proventi milionari suscitando "alcune perplessità". E in studio ha invitato un agguerrito parterre di esperti e non pronti a smontare la miracolosa dieta che, secondo il guru (e le sue migliaia di fan e "guariti"), ci fa campare fino a 120 anni. In teoria è il format di un "processo", in pratica è una ribalta inattesa per l'abile Panzironi, molto più a suo agio con le sfumature della comunicazione che con la disciplina medica. Tra i due corre una simpatia istintiva, quasi stucchevole "Ma no Massimo", "Scusa Massimo", "Massimo come tu  ben sai..". E quando Panzironi si lancia nelle sue intemerate contro la medicina ufficiale (sic) Giletti allarga le braccia, sorride amorevole come si farebbe con un bambino un po' vivace. Il problema è che gli esperti messi a confronto con il guru, il medico internista Sara Farneti e il presidente del Tribunale per i Diritti e Doveri del Medico Mario Falconi, sembrano più degli opinionisti nevrotici che degli scienziati. Urlano, sbraitano, interrompono, permettendo al guru di giocare alla perfezione il ruolo della vittima. L'unica che lo mette in difficoltà è la giornalista  Selvaggia Lucarelli  che lo affronta con intelligenza e ironia, senza alzare mai la voce. Il tutto sotto lo sguardo benevolo di Giletti, troppo smaliziato per non sapere che il suo  "processo" è in realtà una farsa televisiva,  una farsa che si trasforma in una formidabile occasione per il guru di Life 120 di ottenere pubblicità gratuita. E per Massimo Giletti di mangiarsi un'altra fetta di auditel.