Il tenore spagnolo Placido Domingo siè scusato con le donne che da mesi lo accusano di molestie sessuali, un gesto atteso da tempo che giunge all’indomani della condanna di Harvey Weinstein per aggressione sessuale e stupro. «Sono sinceramente dispiaciuto per le sofferenze causate. Mi assumo la piena responsabilità delle mie azioni», ha dichiarato il cantante lirico nella nota trasmessa in Spagna dall’agenzia Europa Press. Un mea culpa, il primo da parte del tenore spagnolo 79enne, che finora ha sempre fermamente negato le accuse di molestie sessuali da parte di una ventina di donne negli Stati Uniti. Nel comunicato Domingo riferisce di «aver preso il tempo necessario negli ultimi mesi per riflettere alla accuse mosse», affermando di aver «capito ora perchè alcune donne hanno avuto paura di esprimersi onestamente, per timore di conseguenze sulla loro carriera». Lo scandalo era scoppiato nell’agosto 2019 con la pubblicazione dall’agenzia di stampa statunitense Associated Press di testimonianze rilasciate da 9 donne che hanno raccontato di aver subito molestie sessuali, abuso di potere e ritorsioni quando hanno respinto le avance di Domingo, in fatti cominciati negli anni 80’. Il mese dopo Ap ha pubblicato una seconda inchiesta relativa ad11 altre donne, tutte cantanti e ballerine, anch’esse vittime degli stessi comportamenti violenti del tenore. Trascinato anche lui nello scandalo #MeToo, la star mondiale dell’opera - sposato da 58 anni con il soprano messicano Marta Ornelas - ha subito respinto le accuse, rifiutandosi però di rispondere direttamente alle domande della stessa agenzia e dicendosi convinto che «tutte le mie interazioni e relazioni fossero sempre state consensuali». La Los Angeles Opera, di cui Domingo era sovrintendente dal 2003, ha aperto un’inchiesta affidata a«consiglieri esterni» per indagare, e lo scorso ottobre il tenore si è poi dimesso dall’incarico. L’Orchestra di Filadelfia è stata la prima a disdire una sua esibizione: la partecipazione alla serata d’apertura del 18 settembre. Domingo ha anche rinunciato a esibirsi al Metropolitan Opera di New York, ma ha continuato a farlo in Europa. Ha invece annullato la sua partecipazione al Kabuki Opera di Tokyo, un concerto in programma ad aprile in vista delle Olimpiadi di Tokyo.